Domenica, 25 Aprile 2021 | Scritto da: didattica

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è 12_petruccioli.jpg

COMUNISTI A MODO NOSTRO. STORIA DI UN PARTITO LUNGO UN SECOLO”

CLAUDIO PETRUCCIOLI NE HA DISCUSSO CON MARIO RENOSIO

A pochi mesi dal primo incontro, venerdì 7 maggio 2021 c’è stato il gradito ritorno del dott. Claudio Petruccioli per la presentazione del suo ultimo libroComunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo” (Marsilio Specchi) scritto con Emanuele Macaluso. L’autore ne ha discusso con Mario Renosio (Israt). La videoconferenza è stata organizzata da Polo cittattiva per l’astigiano e l’albese - I.C. di S. Damiano d’ Asti, con Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna, Israt, Casa della Resistenza e della Deportazione di Vinchio, Associazione “Franco Casetta”, con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti.

Come ha sottolineato in apertura Mario Renosio, il libro è stato scritto a quattro mani con Emanuele Macaluso morto due giorni prima del centenario della nascita del Partito Comunista. Si tratta di una dialogo che evidenzia riflessioni e discussioni che, talvolta, non portano a una coincidenza di pensiero ed è questo un elemento di ulteriore interesse. Infatti, come scrive Petruccioli nella parte conclusiva del libro, questa conversazionae è un confronto anche generazionale. Quella di Macaluso, che si colloca dopo quella dei fondatori, arriva alla dirigenza negli anni ‘70.

Non si tratta di un volume di storia - ha chiarito Petruccioli - ma è un libro a due voci e due teste proprio perchè si è trattato di una discussione e non sempre eravamo d’accordo. Il Partito Comunista c’entra per il modo con il quale ne testimoniamo. La nostra amicizia nasce alla fine degli anni ‘60. Siamo stati due teste che hanno vissuto stessa storia di cui hanno sempre parlato in modo sincero ma siamo stati anche molto aspri nei nostri confronti. Eravamo diversi e non solo per generazione ma per cultura e ambiente. La vita del partito non era monolitica all’interno anche se c’era il centralismo. Non si doveva dar luogo a diversificazione di idee politiche. Una volta deliberata, l’idea era quella che doveva essere rispettata da tutti. Non era più il partito della rivoluzione. Fu proprio Macaluso, a inizio del 2019 a lanciare l’idea del libro. Abbiamo registrato, discusso, sbobinato, riletto, risistemato…Il confronto non è stato facile e spero che lettore si senta coinvolto anche nella polemica. I problemi che affrontiamo partono dal ‘44 per arrivare fino ad oggi anche se da trent’anni il partito non c’è più. Tutto ciò evidenzia il fatto che siamo sempre stati in movimento e il libro è il racconto di tutto ciò, è una discussione viva tra persone che ancora vivono, anche se in modo diverso, le stesse domande, le stesse passioni che si sono posti anni fa”.

Numerosi i punti di discussione posti da Mario Renosio: la Svolta di Salerno, la presa di distanza dall’ URSS, il dramma dell’ Ungheria, lo straordinario decennio degli anni ’60…

Questa è la storia che abbiamo vissuto, che abbiamo voluto testimoniato e che contiene ancora dei nodi che devono ancora essere sciolti a sinistra. Le cose di cui abbiamo scritto mordono ancora adesso ed è un bene. Ognuno è stato comunista a modo suo” ha concluso Petruccioli.

Giovanna Cravanzola

Partecipa alla discussione