Martedì, 17 Febbraio 2015 | Scritto da: didattica

CUNEO 1944-1945 ASSASSINI, VIOLENZE, TORTURE. IL DELITTO GALIMBERTI. LA PRIMAVERA DELLE VENDETTE

14^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘14/’15

Giovedì 19 febbraio 2015, presso la Biblioteca di Canale d’Alba - si è tenuto il secondo incontro delle Manifestazioni per il 70 esimo anniversario della Liberazione e della Battaglia di Cisterna e S. Stefano Roero, all’interno del calendario del progetto “Recuperi – amo”.

L’incontro, organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, l’Associazione Franco Casetta  e il Museo Arti e Mestieri di Cisterna d’Asti, è stata l’occasione per la presentazione del libro ”Cuneo 1944-1945

assassini, violenze, torture. Il delitto Galimberti. La primavera delle vendette” ( Ed. Araba Fenice) di Sergio Costagli.

Fabio Bailo, Assessore alla Cultura di Bra, ha introdotto il testo e l’autore, contestualizzando il periodo storico considerato a partire dal titolo. Quest’ultimo, secondo Bailo, dà un quadro esaustivo delle coordinate temporali e spaziali del cuneese nel periodo della Repubblica Sociale che, però, potrebbero essere valide per tutto il Piemonte. Si raccontano gli ultimi venti mesi di guerra, attraverso il mondo variegato che compone la Repubblica di Salò: i partigiani ma anche le spie e gli spettatori, spesso bambini, che ancora oggi ricordano le vicende di cui sono stati testimoni in modo traumatico. Viene scandagliato, infatti, il mondo della provincia partigiana e la feroce repressione che ne consegue, terribile e spietata, nei confronti degli oppositori.

Uomini e, spesso, giovani donne, sfidano il pericolo consapevoli di ciò che potrebbe loro capitare in caso di cattura.

Alcuni riescono a sopravvivere e, a distanza di tanti anni, il dolore per la perdita della dignità subita durante gli interrogatori, non è ancora sopita. Molti, invece, non superano l’orribile trattamento della polizia fascista che utilizza lo strumento della tortura legalizzata e, quasi sempre, la delazione perpetrata da insospettabili che, per pochi soldi, vendono giovani vite.

Infatti, gli uffici investigativi fascisti, come ha sottolineato Costagli, a partire dal ’26 avevano il controllo di tutta la popolazione.

Rispetto al caso Galimberti, l’arresto avvenne per caso in una panetteria ma non ci volle molto a scoprire che i documenti presentati erano falsi.

Seguì l’arresto, la tortura e, per anni, si disse l’uccisione fosse avvenuta per condanna alla fucilazione.

In realtà, già dalle prime ricostruzioni, apparve chiaro che le ferite sul corpo non corrispondevano ai segni sugli abiti e, soprattutto, l’analisi delle fotografie scattate sul cadavere non erano riconducibili alla morte causata da proiettili.

In tempi molto più recenti, il Ris di Parma confermò che la morte di Galimberti avvenne, con molta probabilità, a causa delle terribili torture cui fu sottoposto.

Un periodo buio della nostra storia recente, cui fece seguito quello delle ritorsioni contro i fascisti in un clima carico d’odio e di rancore per tutti i fatti tremendi che ogni guerra genera anche tra vicini di casa.

Nei prossimi giorni seguiranno le iniziative inserite all’interno del ricchissimo calendario per le Manifestazioni per il 70 esimo  anniversario della Liberazione e della Battaglia di Cisterna e S. Stefano Roero.

Giovanna Cravanzola


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