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Venerdì,26 Novembre 2021 | Scritto da: didattica


LA SCIA DELLA STELLA. UN NATALE IN POESIA E SPERANZA

CON IL PROF. GIOVANNI TESIO”

Parrocchia “S.S. Gervasio e Protasio” di Cisterna, domenica 19 dicembre 2021: atmosfera magica grazie alla musicalità delle parole di Giovanni Tesio. “La scia della stella. Un Natale in poesia” il titolo dell’ incontro organizzato da Polo Citt.Astigiano Albese – I.C. S.Damiano, Museo di Cisterna, Parrocchie di Cisterna, con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano”, Aimc Asti e, con #bottiglieperlacultura, le aziende: Mo, Vaudano Gaggie, Povero, Povero distr. more…

Lunedì,8 Novembre 2021 | Scritto da: didattica

Un libro di piccole dimensioni ma molto significativo. Un mondo che appare lontano ma che ci è molto vicino. Da un lato la complessità e, dall’altro, una storia basata sulle stagioni, le migrazioni dei nomadi e la difficile convivenza con gli agricoltori. Una cultura giunta fino a noi anche attraverso la magia dei racconti dei geografi e viaggiatori arabi” così Edoardo Angelino ha definito “Il grande gioco del Sahel. Dalle carovane di sale ai Boeing di cocaina” (Ed. Bollati Boringhieri) di Marco Aime e Andrea De Georgio che è stato presentato in more…

Lunedì,8 Novembre 2021 | Scritto da: didattica

Quel che sta veramente succedendo in Afghanistan

L’Afghanistan? L’Occidente non sa neanche di cosa si stia parlando. Gli Stati uniti? Trionfi di orgoglio con i loro armamenti all’avanguardia e se ne sono andati con la coda tra le gambe perché non hanno capito che nessuna potenza straniera è mai riuscita a piegare il more…

Lunedì,8 Novembre 2021 | Scritto da: didattica

Sabato 20 novembre 2021 sono riprese gli incontri con il prof. Alberto Banaudi con la nuova videosofia dal titolo “La musica impossibile. Orfeo, Ulisse e le sirene”. L’iniziativa, inserita all’interno del percorso “Vecchie e nuove R-esistenze:… ancora Riconnessioni_4”, è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’ Albese - I.C. di San Damiano con Museo di Cisterna, Fra Production Spa, Lib. “Il Pellicano”, Aimc di Asti e, nell’ambito dell’iniziativa #bottiglieperlacultura, con Cantine Povero distribuzione srl, Azienda agricola Vincenzo Bossotti. Azienda Agricola Cà di Tulin.

Da tempo – ha detto in apertura il prof. Banaudi - mi sono appassionato al tema della musica nella mitologia greca e, soprattutto, a quello della ‘musica impossibile’, quella che non si può udire ma che sa compiere cose straordinarie anche se, alla fine, dichiara la sua impotenza”. La grecità ha sempre fatto i conti con i limiti e la pericolosità della musica. In alcuni racconti si ravvisa questo sentimento di perplessità. Innanzitutto è necessario chiarire la differenza tra musica apollinea e musica dionisiaca. La prima si eseguiva con la lira, era discreta e poteva essere accompagnata dal canto. Era considerata pedagogica e catartica. La musica dionisiaca, invece, utilizzava i tamburi e una sorta di flauto. Era indefinita, molto pervasiva e poteva produrre ipnosi. Era ritenuta pericolosa. Ad Atene, ad esempio, si squalificava come musica che andava bene per i ragazzi tebani (che si trovava in Beozia ed erano considerati non particolarmente intelligenti) ma non per quelli ateniesi. Il mito racconta che Hermes inventò la lira da un guscio di tartaruga e, dopo, la regalò ad Apollo. Un’ invenzione di primaria importanza, dove la tecnica è vista come prodotto della cultura umana. Il flauto, invece, si riteneva fosse stato inventato da Atena che lo gettò come oggetto nefasto. Venne però trovato dal satiro Marsia che iniziò a suonarlo, imparò a farlo benissimo e gli piacque molto. Arrivò a sfidare Apollo in una gara di musica. Nella prima fase, quando era presente solo la musica, vinse il flauto. Successivamente, però, ebbe la meglio la lira perchè con essa la voce veniva valorizzata. Infatti Apollo cantò. Alla fine, Marsia fu sconfitto e Apollo lo fece scorticare vivo. La musica dionisiaca è tale perchè irrazionale ed era gradita, ad esempio, alle baccanti. La musica apollinea, invece, era gradita ai pitagorici. Nietzsche ne “La nascita della tragedia”, intendeva proprio questo: la parte apollinea è quella delle parole, della trama, del ragionamento mentre quella dionisiaca è musica, danza, componimenti irrazionali dalla vita dell’ uomo. La tragedia è proprio questo: in un una trama ordinata, guardare il fondo dionisiaco delle cose. Orfeo, con la musica, vuole distruggere la morte. Si tratta del mito più antico dell’epica greca, inserito nel viaggio degli argonauti. La nave degli Argonauti è stata la prima a solcare i mari. Giasone doveva recuperare un vello d’oro. La musica dava un ritmo ai marinai e risolveva le insidie tra le quali quello delle Sirene. Le Sirene non avevano un canto preciso ma si parlava di voce. Erano figure mitologiche simili alle Arpie però avevano voce bellissima, quasi come quella delle Muse pur senza averne le parole. Gli Argonauti non erano stati avvisati come aveva fatto Circe con Ulisse e stavano per fermarsi. Il pericolo era quello di perdersi sulle strade del mondo e di concludere il viaggio. Orfeo capì cosa fare andò a prua, suonando la lira e cantando. Un ritmo sonoro e veloce, una contromusica per non sentire la voce delle sirene e vinse la sfida. Le sirene sconfitte non poterono far altro che morire inabissandosi nel mare. Apollonio Rodio, però, non racconta della morte Sirene e non lo fa perchè si ritrovano successivamente nel viaggio di Ulisse. Dice soltanto che Orfeo le sconfisse.

Ulisse ci racconta un canto delle sirene articolato anche in parole. È l’unico umano sopravvissuto ad aver sentito quel canto e, nel contesto dell’Odissea, questo significa molto. Le Sirene lo adulano, hanno una voce meravigliosa e lo invitano dicendogli che gli canteranno la storia della Guerra di Troia, un’Iliade a sua misura, solo per compiacerlo. Ulisse, così, si sente protagonista. Le Sirene, quindi, adulano gli uomini che cantano il mito di noi stessi che ci vede eroi di imprese mirabolanti ed è il senso stesso della vita di ciascuno che, nello stesso momento, arriva alla meta. Però un eroe che ascolta un canto celebrativo mentre è ancora vivo, è un’aberrazione. É come un uomo proclamato santo da vivo. Se si fosse fermato, il suo nome sarebbe scomparso per sempre. Sarebbe finito come Narciso, inabissandosi nel nulla. Ulisse resiste grazie alla tecnica e alla razionalità. Gli propongono il canto della sua gloria ma, negli inferi, aveva incontrato Achille e aveva cambiato il suo modo di pensare. L’eroe, infatti, gli aveva detto che avrebbe preferito essere vivo piuttosto che essere un eroe morto. Per questo Achille invita Ulisse a lasciar perdere il mito, la gloria e di tornare a casa. Quindi, tutti quelli che gli offrono doni per evitarne il ritorno, in realtà vogliono allontanarlo dalla vita. L’Odissea è il poema maturo dell’umano, uno splendido romanzo della vita come ritorno all’umanità.

Ascoltare il canto di noi stessi è pericolosissimo e le Sirene sono muse di morte. Successivamente, Ulisse ascolta il canto di se stesso da Demodoco, l’aedo dei Feaci, in un contesto umano, grazie a questa sorta di sacerdote che ricevuto il dono del canto dalle Muse e può mediare tra gli dei e gli uomini. Ulisse piange, non sente il racconto della sua gloria ma la narrazione della notte della presa di Troia che è di morte e di strage. Viene messo di fronte alle conseguenze delle sue azioni: le peripezie lo hanno reso fragile e sensibile al dolore ma anche capace di capire quello inflitto agli altri. Diventa empatico e piange come le sue vittime. Per questo il canto di Demodoco è diverso da quello delle sirene. Non tutti, però, possono ascoltare questo canto che proviene dalle Muse attraverso l’aedo e, assolutamente, non da false muse come le Sirene.

Giovanna Cravanzola

Lunedì,23 Novembre 2020 | Scritto da: didattica


TEATRO GRECO E FILOSOFIA – 2° INCONTRO

LA MORTE DI EDIPO E SOCRATE RACCONTATE DAL PROF. ALBERTO BANAUDI

Edipo e Socrate, mito e realtà, corpo e anima, morte e immortalità. Sono stati questi i temi trattati dal prof. Alberto Banaudi venerdì 4 dicembre 2020 nella videosofia ”Teatro greco e filosofia – 2° incontro”. L’iniziativa è stata organizzata dal Polo cittattiva per l’astigiano e l’albese, Museo Arti e Mestieri di un Tempo con Fra production more…

Sabato,29 Febbraio 2020 | Scritto da: didattica

COMUNICATO URGENTE

RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI
l’incontro “ALDO, VILLA GIULIA E IL FASCISMO”,
con l’ing. Aldo Liscia e la dott.ssa Fasano, previsto in data 1/3/2020 al Castello di Cisterna a seguito della decisione della Regione Piemonte di prorogare  le misure di contenimento fino a domenica 1 marzo per recepimento del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
NON APPENA POSSIBILE, VERRA’ COMUNICATA LA NUOVA DATA DELL’INCONTRO.
Per qualsiasi aggiornamento si prega di consultare i seguenti link:

Giovedì,28 Marzo 2019 | Scritto da: didattica

Si comunica che l’ incontro con il giornalista Paolo Borrometi, previsto per venerdì 29/3/2019 alle ore 21 al Castello di Cisterna d’ Asti, è stato rimandato a giovedì 20/6/2019 alle ore 18.

Le causel rinvio sono indipendenti dalla volontà del relatore e degli organizzatori.

In prossimità dell’ evento, verranno date maggiori informazioni.

Domenica,25 Febbraio 2018 | Scritto da: didattica

Caselli_Andreotti“LA VERITA’ SUL PROCESSO ANDREOTTI”

GIANCARLO CASELLI A CISTERNA D’ASTI PER PRESENTARE IL SUO ULTIMO LIBRO

20^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO IN FORMATO MP3

Dopo due anni, il dott. Giancarlo Caselli è tornato al Castello di Cisterna d’Asti per

discutere del suo ultimo libro “La verità sul processo Andreotti” (Ed. Laterza). L’incontro si è tenuto  26 marzo 2018 al Castello di Cisterna ed è stato organizzato dal Polo Cittattiva caselli_gruppo

per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano d’Asti, da Museo e Comune di Cisterna d’Asti, dalla Fra Production Spa e dall’ Aimc di Asti. “È sempre un piacere, un onore e un motivo di fiduciaintrodurre un incontro con Caselli” ha detto il giornalista Marco Neirotti che ha discusso del libro con l’autore. Il libro, come ha sottolienato Neirotti, poggia sulla parola verità e ha due volti:  il processo all’ onorevole Andreotti e more…

Giovedì,18 Maggio 2017 | Scritto da: didattica

caramarietta

CARA MARIETTA AMATISSIMA…” LA GRANDE GUERRA VISTA DA UN CONTADINO DEL ROERO

15^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘16/’17

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO IN FORMATO MP3

cane

“Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio, dei primi fanti il 24 maggio…”

Sono trascorsi più di cento anni dal quel fatidico 24 maggio 1915 che decretò l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, un secolo iniziato con una grande tragedia eattraversato da moltissime altre. Per la more…

Martedì,18 Aprile 2017 | Scritto da: didattica

25grammidifel

“25 GRAMMI DI FELICITA’”

MASSIMO VACCHETTA RACCONTA LA FELICITA’ ATTRAVERSO LA CURA DI UN RICCIO

13^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘16/’17

vacchettaetessiore

“… perché sei un essere speciale/ ed io avrò cura di te” (La cura, Franco Battiato)

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO IN FORMATO MP3 ALLA PAGINA:

http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/dal%202017/ricci.mp3

Le parole sono di Battiato ma a scriverle avrebbe potuto essere Massimo Vacchetta, un uomo con gli occhi che sorridono e l’animo leggero. Giovedì 27 aprile 2017, al Castello di Cisterna d’Asti, ha presentato il libro “25 grammi di felicità. Come un piccolo riccio può salvarti la vita” (Sperling & Kupfer) scritto con la giornalista Antonella Tomaselli. L’incontro è stato organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano d’Asti con il Museo e il Comune di Cisterna d’Asti, l’Associazione “Camminare lentamente”, l’Aimc di Asti e la Fondazione Crasti.

A introdurre l’incontro, Paolo Tessiore - insegnante, educatore, pacifista, ambientalista e presidente more…