Venerdì, 13 Marzo 2015 | Scritto da: didattica

STRADE DELLE MEMORIE PARTIGIANE - ITINERARIO GIACOMO “RINO” ROSSINO- TREKKING 23° BRIGATA CANALE

17^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘14/’15

Una splendida giornata di sole ha accompagnato la presentazione del volume “Strade delle memorie partigiane – vol. 5° - Itinerario Giacomo “Rino” Rossino- Trekking 23° Brigata Canale” realizzato dall’ Associazione Culturale per la Memoria della Resistenza Franco Casetta in collaborazione con la Città e la sezione Anpi di Alba,  l’Istituto Storico della Resistenza di  Cuneo e l’Israt, la Biblioteca Civica di Canale con il contributo finanziario del Fondo Speciale per il Volontariato in Piemonte – CSV Società Solidale di Cuneo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e il Comune di Canale d’Alba. L’iniziativa si è svolta domenica 8 marzo 2015 nel Teatrino Parrocchiale “B. Olivetti” all’interno delle  iniziative dedicate alla Commemorazione della Battaglia di Cisterna e S. Stefano Roero organizzate dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano d’Asti) con il Comune - Museo Arti e Mestieri – Protezione Civile sez. di Cisterna d’Asti, l’ Israt, le Parrocchie di Cisterna e Valle S. Matteo, il Circolo di Valmellana e l’Associazione Franco Casetta di Canale. Dopo i saluti iniziali, ha preso la parola Enzo Demaria dell’Anpi di Alba che ha delineato il percorso “Strade delle memorie partigiane” che, dalla partenza, ha già all’attivo  ben cinque volumi che toccano i luoghi dove sono presenti lapidi che ricordano il sacrificio dei caduti per la libertà. Ogni libro è stato intitolato ad una medaglia d’oro: il quinto volume è stato dedicato a Giacomo “Rino” Rossino. La particolarità di questa raccolta editoriale è stata quella di divulgare e avvicinare, soprattutto le giovani generazioni, a una storia recente fatta di uomini e donne comuni che, con il passare del tempo, rischiava di venire dimenticata.  Luca Sibona, a nome dell’Associazione Franco Casetta, ha sintetizzato innanzitutto la nascita del gruppo canalese nel 2007. Quest’ultima, nel 2010 si è trasformata in un’associazione di volontariato che si è data, per statuto, la finalità di mantenere viva la memoria della Resistenza sul territorio. L’ormai lunga collaborazione con il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, ha avuto come risultato il coinvolgimento del territorio attraverso l’organizzazione di momenti culturali, relativi a queste ed altre tematiche, che si sono svolte nel corso degli anni alternandosi tra Cisterna e Canale. Non solo, l’Associazione si è occupata della catalogazione e informatizzazione del ricchissimo archivio di Paolo Pasquero dal quale ha preso vita la mostra itinerante “Non dimenticar le mie parole”, presentata a Canale nell’ottobre del 2012 che, ancora oggi, si sta arricchendo di contenuti multimediali. Quindi, nel corso di questi anni, c’è stato un grande lavoro di raccolta  e catalogazione di testimonianze e materiali che sono stati resi maggiormente accessibili attraverso le nuove tecnologie. Nello specifico, l’ultimo volume è diviso il due sezioni: la prima è stata costruita idealmente sulla struttura dei volumi già presenti attraverso l’utilizzo di una narrazione storica dei fatti accaduti mentre la seconda parte è dedicata a quattro percorsi trekking che toccano la zona del Roero e che possono essere effettuati in un’unica soluzione ma anche separatamente. Ciascuno di questi percorsi è caratterizzato da un codice QR attraverso il quale è possibile scaricare altri contenuti presenti sul web offrendo, in questo modo, un apparato di materiali davvero ricco e variegato. A seguire Giovanna Morone, docente presso il Liceo “Cocito” di Alba, ha tracciato storicamente la nascita della Resistenza nel Roero. Quest’ultima inizia dall’ottobre del ’43 con la chiamata alla leva dei coscritti del ’24 al quale molti ragazzi decisero di non rispondere. Seguì un periodo di propaganda partigiana che, inizialmente, non era ancora lotta armata. Nacquero così dapprima piccolissime formazioni che ricevevano linfa vitale dagli insegnamenti degli antifascisti della prima ora. Seguirono rastrellamenti, catture ed impiccagioni di partigiani che portarono al durissimo autunno/inverno del ‘44/’45  dove, a Canale e a Cisterna, nacquero le prime vere e proprie formazioni partigiane. La Morone ha sottolineato la difficoltà, nel corso del lavoro di ricerca, di ricostruire sul territorio la storia sovente a causa della carenza di testimonianze. Laura Mo si è soffermata invece sulla situazione di Cisterna tra il ’44 e la fine della guerra. Grazie alla sua posizione strategica, in zona erano presenti ben tre formazioni partigiane e, a partire dal febbraio del ’44, era la sede del Comando Alleato presieduto dal Maggior Hope che, proprio a pochi giorni dalla fine del conflitto, perse la vita in paese a causa di un tragico incidente. Queste vicende si intrecciano con quelle del partigiano sandamianese Rino Rossino che, per alto senso della lealtà e dell’ onore, perse la vita proprio all’ inizio del mese di marzo del 1945. I percorsi trekking presenti nel volume sono stati presentati da Laura Cordera e Luca Anibaldi.  I primi tre percorsi – come ha sottolineato la Cordera  - sono relativi in modo particolare alla 23° Brigata Canale e danno modo di ripercorrere la vita condotta dalla formazione in quel periodo. Invece il quarto percorso è specifico del territorio di Cisterna. La presenza di materiali e supporti così dettagliati è stata studiata con lo scopo di ripercorrere le impronte dei giovani partigiani di quegli anni rendendo ancora più vivo il racconto delle loro vicende. Luca Anibaldi, (a cui si deve anche la selezione dei testi delle canzoni che accompagnano la pubblicazione) ha evidenziato l’importanza del paesaggio nel racconto delle vicende e il percorso dei sentieri rende molto bene l’idea di tutto  ciò che il Roero mise (e mette) a disposizione a livello geologico e naturalistico. Un paesaggio che allora era una risorsa per chi si dava alla macchia ma offriva anche un’ampia visuale per studiare e anticipare le mosse dell’avversario. Per apprezzare maggiormente questi aspetti, le risorse web consentono anche di usufruire di un ricchissimo apparato fotografico organizzato delle diverse località prese in considerazione. A questo proposito, Marco Castella che ha curato l’impostazione web con Anibaldi e la mappatura dei percorsi, ha posto l’accento soprattutto sul materiale di tipo multimediale disponibile sul sito ma anche l’utilizzo della mappatura con gps dei percorsi. Inoltre il volume è non solo presente sul sito www.stradememoriepartigiane.it ma anche sui social network assumendo, in questo modo, anche una vita 2.0. Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Dante Faccenda che ha curato l’introduzione del volume. Faccenda, senza sapere che il lavoro sarebbe stato presentato proprio l’ 8 marzo, ha dedicato il suo scritto alla parte poco conosciuta della Resistenza e cioè quella che ha visto come protagoniste le donne. Madri, mogli, fidanzate, sorelle lottarono come e più degli uomini rischiando sovente molto più di loro. Curarono, sfamarono, fecero da tramite e, spesso, non ricevettero neppure gli onori adeguati al termine del conflitto.  L’incontro è stato dedicato a Bianca Faccenda, sorella di Dante,  insegnante morta a Mondovì il 1^ marzo 2015. Fu in prima linea nelle staffette partigiane che da Canale tendevano a S. Damiano d’Asti. Una donna coraggiosa che, come altre, non ebbe paura di rischiare in nome della libertà. Al termine dell’incontro è seguita la passeggiata a piedi verso la frazione Valmellana dove, il Circolo di Valmellana e i borghigiani hanno offerto a tutti i presenti un gustoso rinfresco.

Giovanna Cravanzola

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