Domenica, 31 Gennaio 2016 | Scritto da: didattica

Ecco l’ultimo bellissimo scritto che l’Avvocato Massimo Ottolenghi ha terminato pochi istanti prima di lasciare questo mondo. E’ una lettera rivolta al Sindaco di Ala di Stura in rigraziamento per la Cittadinanza Onoraria da parte della Valle di lanzo. Parole che risuonano vive e forti e che, grazie alla figlia Silvana che ce l’ha fatta conoscere, vogliamo condividere con tutti voi.

“Torino 18 gennaio 2016

Al primo cittadino, ai suoi assessori e consiglieri, agli Alesi tutti un grande GRAZIE.

Un abbraccio dal 496° concittadino, ultimo alese e primo onorario per vostra scelta e volontà, che riceve questo Grande onore.

Arrivo vecchio, stanco, non più in grado di offrire anche solo un segno di gratitudine; un reliquato, un reliquato però di storia vissuto con i vostri vecchi.

Io son giunto bambino in quelle che loro, giustamente, con fierezza, chiamavano “le nostre montagne”. Subito mi ero sentito figlio di quei luoghi, parte della vostra gente. Fra loro e con loro ho cercato e trovato la mia identità.

Con i vostri nonni ho imparato ad amare la natura, la bellezza dei luoghi che voi abitate, a conoscere piante e fiori e il verde dei vostri boschi, la durezza delle vostre rocce, l’azzurro dei vostri cieli, la forza della vostra libertà.

Con i vostri nonni ragazzi ho giocato a far la guerra, a far volare l’aquilone, a pescare e poi, più tardi, quando la guerra è venuta, con tutti i suoi orrori, ho cercato di giocare alla pace.

Allora ho conosciuto per mia fortuna la rocciosa lealtà dei vostri uomini, la rudezza pietosa delle vostre donne e soprattutto il coraggio, la sacralità dell’ospitalità e dell’amicizia.

Nel sottotetto del vostro Palazzo Comunale, da un tavolino e una sedia, ma sempre con l’Ujia di fronte, che si affacciava maestosa, come uno stambecco sporto da un oblò, ho preparato i miei esami e ho scritto le mie due tesi di laurea.

Qui ho conosciuto la compagna della mia vita, ho preso casa e sono rimasto.

Qui ho trovato rifugio per me e per le persone che amavo e i vostri nonni non mi hanno rinnegato nel momento dell’odio e della persecuzione.

Questa Valle fu per molti l’ultimo lembo di patria, ultimo rifugio per i difensori della democrazia e della libertà. Ed è proprio questa libertà azzurra, ritrovata presso di voi che si è salvata, grazie a voi, e ha potuto essere riportata, con il riaffermarsi della legalità e della democrazia, alle nostre città distrutte e sanguinanti.

Grazie ancora dell’onore d’avermi adottato.

Massimo Ottolenghi”

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