Giovedì, 28 Aprile 2016 | Scritto da: didattica

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO ALLA PAGINA:  http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/braico_pregno.mp3

“LA FESTA DEI LIMONI”

MARCO BRAICO RACCONTA LA FORZA DELLA VITA

PER IL SECONDO APERILIBRO AL CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI”

Sabato 14 maggio 2016 si è tenuto il 2° Aperilibro al Castello di Cisterna d’Asti all’interno del Progetto “Recuperi – amo  parte terza” organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano d’Asti con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Cantine Povero di Cisterna, la Fondazione Crasti, e l’Aimc di Asti. Per l’occasione Marco Braico ha presentato il suo libro “La festa dei limoni” (Piemme). L’incontro è

stato introdotto dalla dott.ssa Patrizia Pregno (S.C. Ematologia Città della Salute e della Scienza di Torino) che ha innanzitutto fornito una panoramica sulle componenti del sangue, sulle diverse problematiche che possono sorgere e sulle relative soluzioni, in particolare quelle legate alla donazione del midollo osseo. Infatti questo libro, partendo dalla scoperta della leucemia da parte del protagonista, racconta una storia di coraggio ma soprattutto la volontà di mantenere la propria umanità unita al diritto alla speranza. In un giorno come gli altri, Gabriele scopre la sua malattia e comincia a seguire un percorso in cui, nonostante le difficoltà, continua ad aggrapparsi con tutte le sue forze alla vita perché un domani ci deve essere e i motivi sono una giovane moglie e due bambine molto piccole. Marco Braico (insegnante di Matematica e Fisica in un liceo scientifico nonchè arbitro di serie A di pallavolo) è Gabriele e quello narrato è un percorso di invenzione solo rispetto all’utilizzo dei nomi e poco altro perché il libro racconta una storia vera, una strada in cui il suo destino si incontra con quello di medici che lo accompagnano e lo sostengono e, pur mantenendo la loro professionalità, sanno aprire i loro sguardi ad un sorriso.

Gabriele (Marco) riesce e superare questa sfida ma, da quel momento, la sua vita ha un altro sapore e ogni gesto, ogni occasione assumono un’importanza diversa rispetto al passato. Un regalo inaspettato che gli concede la consapevolezza che la vita è davvero meravigliosa, considerazione che spesso capita di fare a tutti noi ma che assume un altro significato quando si scopre che tutto, davvero tutto, è un regalo che spesso ci dimentichiamo di aprire e apprezzare. Così Marco Braico, una volta guarito, inizia a rientrare nei reparti oncologici per aiutare con la sua testimonianza chi sta percorrendo la strada che lui ha già percorso. La sua carica di entusiasmo e ottimismo sono già un’ ottima medicina ma arriva anche il suggerimento di un medico che lo invita a mettere per scritto la sua esperienza e Braico mette tutto se stesso in questa nuova avventura. Così il libro prende vita e viene pubblicato dall’ Editrice Effatà. Ma il suo progetto non vuole fermarsi a questo: tutti i proventi della vendita dovranno essere utilizzati per l’acquisto di materiali utili ai degenti dei reparti ospedalieri. È un modo per migliorare i loro soggiorni obbligati, per colorare le loro giornate e convincerli che, nonostante tutto, “La speranza è l’ultima a morire”. Il libro ha successo strepitoso e, dopo poco tempo, trova un nuovo editore, Piemme- Mondadori. Marco Braico fonda anche un’associazione “La festa dei limoni” (http://www.lafestadeilimoni.it/) e, grazie al libro e non solo, sono già stati donati 50 000 euro di cose utili a migliorare la degenza dei pazienti in 15 ospedali italiani. Sono televisori, frigoriferi, ecografi portatili … ma anche semplici lenzuola con i personaggi dei cartoni animati che regalano mille sorrisi ai piccoli degenti dell’ospedale di Reggio Calabria. Come ha sottolineato l’autore nel suo intervento, infatti, i piccoli gesti fanno la differenza tra il nulla e anche solo una possibilità.

Allora un sorriso – sia per chi lo dona che per chi lo riceve - vale molto di più di quanto non si pensa di solito. Fondamentali, però, sono gli sguardi dei medici nei quali i pazienti non devono mai leggere rassegnazione perché, per poco o tanto tempo, non bisogna mai negare a nessuno il diritto di immaginarsi un futuro. Spesso – come aveva già detto Marco Neirotti durante la presentazione del suo ultimo libro - chi è malato inizia a morire nello sguardo compassionevole degli altri, nei tanti: “… poverino…”, sussurrati a bassa voce, nelle telefonate degli “amici” che si fanno più rade e nel vuoto che avvolge. Ma la vita non è un come un vasetto di yogurth e nessuno può conoscere esattamente l’ora il giorno della propria scadenza e questo vale davvero per tutti. Possiamo davvero permetterci di guardare con compassione gli altri pensando di essere eterni? Il malato oncologico è pelato ma non privo del suo succo proprio come un limone. Nella loro condizione,  si diventa capaci di cogliere l’essenza della vita e, allora, la ricchezza più grande  del mondo è poter rivedere ogni giorno la finestra della propria casa. Queste, le parole dell’autore al termine di questo incontro molto partecipato e intenso.

Al termine dell’incontro è seguita una degustazione di vini offerti dalle Cantine Povero di Cisterna d’Asti.

Giovanna Cravanzola


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