Martedì, 18 Gennaio 2011 | Scritto da: didattica

scarica il volantino: 25gennaio11noicredevamo

“NOI CREDEVAMO”:

UNA STORIA NELLA STORIA

5^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. 2010/2011

Ecco le belle considerazioni elaborate dagli alunni delle classi 3^ D della Scuola Media Statale “V. Alfieri” di S. Damiano d’Asti e della cl. 3^B della Scuola Media Statale “Goria” di Villafranca d’Asti supportati rispettivamente dalle ins. Franzin e Rolfo.

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Riflessioni alunni IIID SMS S. DAMIANO D’ASTI A.S. ’10 ’11

Riflessioni IIIB[1]


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La serata, invece, è stata rivolta alla popolazione. Entrambi gli appuntamenti hanno avuto ingresso gratuito grazie al Polo Cittattiva, rientrando all’ interno delle iniziative proposte che, per l’a.s. 2010/2011, avranno come tema l’UNITÀ considerata non solo dal punto di vista Risorgimentale ma anche culturale, sociale, ambientale.

Il film racconta di tre ragazzi del sud Italia che, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Mazzini attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’Unità d’Italia, le vite di Domenco, Angelo e Salvatore verranno segnate tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. Sullo sfondo, la storia più sconosciuta della nascita del Paese, dei conflitti implacabili tra “padri della patria”, dell’insanabile frattura tra nord e sud, delle radici contorte sui si è sviluppata l’Italia in cui viviamo.

Film duro, in alcuni tratti forse difficile da comprendere ma scelto dagli organizzatori proprio per la prospettiva particolare proposta di momenti storici visti anche attraverso quegli eventi di cui, durante le commemorazioni, non sempre ricordano i grandi sacrifici di vite umane spesso immolate sull’altare della libertà alla quale i protagonisti offrono anche gli affetti più cari. Ma sono presenti anche i le figure dei “voltagabbana” capaci di schierarsi con tutti o contro tutti a seconda dei momenti e per puro tornaconto personale.

Emblematica la figura di Angelo, il giovane mazziniano approdato a una visione demoniaca della rivoluzione come teatro di pura violenza, dove il fine giustifica ogni mezzo, che uccide Salvatore, il suo amico, accusandolo di essere diventato una spia. Un rivoluzionario che, nelle battute finali della sua vita giunge a porsi il dubbio di essere diventato un assassino. Vite bruciate nella speranza di costruire un mondo migliore. Una speranza dal costo molto amaro. Come racconta lo stesso Martone, il film nasce come idea: “Dopo l’11 settembre riflettendo sul rapporto fisiologico tra terrorismo e lotta per l’identità nazionale, mi chiedevo: com’è possibile che il nostro Paese,che ha così a lungo combattuto per la sua indipendenza, non abbia conosciuto niente del genere? Noi credevamo è nato nel tentativo di dare risposte a questa domanda iniziale… “. Storia e attualità uniti quindi da un filo niente affatto sottile.

Il film ha suscitato emozioni e pareri contrastanti proprio l’effetto che il Polo Cittattiva voleva suscitare nonostante una mail di protesta, ricevuta nei giorni scorsi, nella quale veniva considerato un atto “vergognoso” la proiezione della pellicola che proponeva una visione “criminale” dei Piemontesi.

Più di 150 persone, provenienti anche da zone distanti da San Damiano, hanno invece partecipato nonostante fossero presenti diverse iniziative sul territorio, confermando la convinzione che, per formare un pensiero critico, occorre non smettere mai di percorrere la strada della conoscenza anche quando si incontrano ostacoli o paesaggi che, in apparenza, possono sembrarci sgradevoli.

Giovanna Cravanzola

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