Lunedì, 31 Marzo 2014 | Scritto da: didattica

”VENTO DELLE LANGHE.

LOTTA PARTIGIANA AL CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI”

13^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘13/’14

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Pochi giorni ci separano dalla 69° Anniversario della Liberazione ma, ascoltando alcune testimonianze, sembra che il tempo non sia mai passato. Quelle parole sono ancora potenti come i venti di burrasca e sanno tuttora rendere partecipi coloro che le ascoltano. “Vento di guerra sulle Langhe. Lotta partigiana 1943 -1945”, (ed. Araba Fenice) di Adriano Balbo, Renato Grimaldi e Antonella Saracco è un libro che raccoglie alcune delle voci che, spesso inconsapevolmente, hanno scritto le pagine del nostro recente passato. Venerdì 4 aprile 2014, il libro è stato presentato presso il Castello di Cisterna d’Asti. L’incontro è stato organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese  – I. C. di San Damiano d’Asti in collaborazione con l’Israt, il Museo Arti e Mestieri di un Tempo, Comune di Cisterna d’Asti.

Ha introdotto la serata il dott. Mario Renosio dell’Israt che ha salutato alcuni dei ragazzi di allora presenti in sala: Margherita Mo, Luigi Garrone e Oreste Nano. Il libro è un bel testo che mette insieme diverse fonti e si apre con la dettagliata testimonianza di Adriano Balbo (nome di battaglia Giorgio, classe 1924), cugino di Piero detto Poli (con il quale costituisce la prima formazione partigiana della zona di Cossano, in seguito trasformatasi nella 2^ Divisione Langhe) e nipote di Pinin Balbo. Adriano Balbo aveva già raccolto, dopo il conflitto, i suoi ricordi alcuni dei quali confluiti, in tempi recenti, nel volume “Quando inglesi arrivare noi tutti morti. Cronaca di lotta partigiana: langhe 1943-1945” (Blu edizioni).

In “Vento di guerra sulle Langhe. Lotta partigiana 1943 -1945”, Balbo riprende, nella prima parte, molti di questi spunti mentre nella seconda c’è una ricostruzione storica completa. Il libro è corredato da un ricco apparato fotografico che, in buona parte, proviene dall’Archivo Poli. La formazione della seconda divisione Langhe è molto particolare perché i suoi primi nuclei nascono immediatamente dopo l’8 settembre mentre nelle zone dell’Astigiano, del Roero e dell’Albese, sono meno precoci. Infatti, la storia della Resistenza fu un mosaico di molti tasselli che si svilupparono in modo diverso. La testimonianza di Adriano Balbo copre tutto il primo periodo della Resistenza: dall’8 settembre all’estate del ’44 e, proprio per questo, è molto importante perché, di quei mesi, non è stata prodotta documentazione scritta da parte dei partigiani.

Ovviamente, essendo esperienze soggettive, possono sorgere delle incongruenze a una verifica fatta con fonti d’archivio e documentali. Ma tutto ciò umanizza ancora di più la testimonianza di un uomo che nella sua giovinezza ha vissuto il periodo terribile della lotta clandestina e che, proprio a causa di ciò, fu ferito gravemente al volto, riuscendo miracolosamente a uscirne indenne. Per Renosio questo libro rappresenta una pietra miliare per la ricostruzione non solo delle vicende partigiane della zona ma anche per capire i rapporti tra i partigiani e la popolazione del luogo.

Ha preso poi la parola Antonella Saracco, professoressa a contratto presso l’Università degli Studi di Torino, che ha sottolineato come la pubblicazione prenda l’avvio da un lavoro attento e laborioso di ricostruzione degli eventi. Insieme a Balbo e Grimaldi è stato una continua revisione del testo di cui, forse, rimane incompiuta la parte prettamente sociologica della storia che fa continui rimandi al libro precedente. In ogni caso, la parte più importante del lavoro è stata costituita dal rapporto umano che si è creato con Adriano Balbo per il quale non è stato semplice ricordare e rivivere molti momenti tragici ma anche fare delle considerazioni per il presente: “Le scelte difficili di allora, forse, non sarebbero possibili oggi perché c’è troppa confusione e difficoltà a capire”.

Il prof. Renato Grimaldi (Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino) ha poi presentato una parte della ricca documentazione fotografica raccolta con la stesura del libro, con l’aiuto della frizzante staffetta Margherita Mo (Maggie) e di Oreste Nano. Innanzitutto ha evidenziato come, prima di questa ricerca, il periodo della Resistenza fosse per lui poco noto anche perché molti aspetti erano stati taciuti dagli stessi protagonisti che vivevano nel suo paese, Cossano. C’era una sorta di ritrosia a parlarne e, in ogni caso, erano discorsi fra chi aveva vissuto quel periodo e che, specialmente per i ragazzi, era difficile comprendere in tutta la loro portata. Progressivamente, nel corso della ricerca, molti di questi tasselli scomposti hanno iniziato a occupare il loro posto e, a poco a poco, è stato possibile comprendere il ruolo che avevano avuto persone, come il suo dentista (Adriano Balbo), e altri che incontrava quotidianamente nel suo paese.

Renosio ha terminato l’incontro rammentando l’importanza della memoria nella trasmissione della storica affinchè queste tristi vicende riescano a essere alimentate dal ricordo vivo e partecipe delle nuove generazioni.

I prossimi appuntamenti saranno rivolti ai ragazzi e si terranno presso la Secondaria di Primo Grado “V. Alfieri”dell’Istituto Comprensivo di S. Damiano d’Asti. L’11 aprile 2014, organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi “Primo Levi” di Torino  si terrà l’incontro “Primo ufficio dell’uomo. I mestieri di Primo Levi”. Interverranno il prof. Fabio Levi, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Torino e direttore del Centro e la dott.ssa Roberta Mori, responsabile del settore didattico. Il 12 aprile 2014 sarà presentato il libro “La ragazza con la  fisarmonica” che racconta la storia di Esther Loewy Béjarano, componente dell’orchestra di Auschwitz sopravvissuta alla Shoah. Sarà presente la regista Elena Valsania.

Giovanna Cravanzola


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