Lunedì, 26 Ottobre 2015 | Scritto da: didattica

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO IN FORMATO MP3 ALLA PAGINA:

http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/neirotti_testore.mp3

STAZIONE DI SOSTA. CRONACA DI UN CANCRO”

MARCO NEIROTTI E FRANCO TESTORE DISCUTONO  DI UN VIAGGIO PARTICOLARE

3^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘15/’16

I libri non sono solo oggetti ma, in alcuni casi, sono capaci di regalare emozioni ed aprire la strada a viaggi in mondi che non avremmo mai avuto modo di fare. Alcuni hanno così tante cose da dire che sembrano parlarci anche quando le loro pagine sono chiuse. Ma i libri non sono tutti uguali. Un malato, proprio per questo,  può essere paragonato ad un libro. Alcuni, all’inizio, sono come dei libri chiusi che è impossibile penetrare ma, quando un medico riesce ad aprirli e a leggerli, può cominciare un viaggio in cui, comunque andrà a finire, si deve sentire di non essere soli.

Con queste parole Franco Testore, Direttore Responsabile del Reparto di Oncologia dell’ Ospedale “Cardinal Massaia” di Asti e scrittore, ha introdotto la presentazione del libro “Stazione di sosta. Cronaca di un cancro” (Ed. Interlinea) di  Marco Neirotti. L’iniziativa è stata promossa, in occasione della Settimana per la Ricerca sul Cancro, dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I. C. di San Damiano d’Asti, all’ interno del calendario degli incontri “RECUPERI –AMO – PARTE TERZA”,  in collaborazione con la Fondazione CrAsti, il Museo e il Comune di Cisterna d’Asti e l’ Aimc di Asti.

Marco Neirotti, giornalista di lunga esperienza, conosce l’importanza della parola: è non solo il suo mestiere ma anche la sua passione. E’ stato collaboratore del primo “Tuttolibri” e dal 1978 alla “Stampa”, premio Saint Vincent 1998 di giornalismo, è stato inviato per fatti come i delitti di Novi Ligure, Cogne, Erba o per disastri come Thyssen e terremoto dell’Aquila. È autore di testi di narrativa (Assassini di carta, Marsilio, Venezia 1987; In fuga con Frida, Marsilio, Venezia 1991; La vocazione del falco, Mondadori, Milano 1998; Anime schiave, Editori Riuniti, Roma 2002), saggistica (Invito alla lettura di Fulvio Tomizza, Mursia, Milano 1979) e traduzioni.  Attraverso il suo libro, Neirotti si lascia leggere ed esprime, senza trionfalismi, tutto ciò che una persona vive e affronta nella malattia. All’inizio sono appunti presi unicamente a fini personali. Sono scritti esattamente come quelli che prende per gli articoli di cronaca.  La consapevolezza è che  la parola scritta, permette di fermare sensazioni, attimi, pensieri fugaci ma anche la profonda ironia di un uomo intelligente… Solo successivamente, al termine del percorso di cura, la scelta meditata di pubblicarlo ma senza modificare l’impianto con il senno di poi. Infatti questo libro racconta, attraverso la cronaca, una storia di vita vissuta: l’ incontro con un cancro al cavo orale ed il percorso conseguente. Un’esperienza dolorosa che, però, regala anche una nuova consapevolezza. Probabilmente, la consuetudine al dolore altrui, maturata in tanti anni come cronista, ha fornito uno strumento formidabile. Paura, sensi di colpa per aver lasciato una porta aperta al male con qualche sigaretta di troppo… ma anche l’umanità di altri pazienti, del personale medico ed infermieristico, la bellezza di un libro, di una canzone, l’intensità di un colore … tutto è uno strumento per aggrapparsi alla vita anche quando le cose potrebbero diventare ancora più difficili.

Neirotti e Testore sono riusciti ad accompagnare i presenti in un viaggio dove, con estrema naturalezza, si sono mescolati e completati il punto di vista di un paziente e quella di un medico che ogni giorno viene a contatto con situazioni difficili. Per riuscire a combattere e a non farsi sopraffare, l’unica strada è quella della professionalità che deve però essere simbioticamente legata all’umanità. Ogni medico, in primo luogo, deve guardare negli occhi l’uomo che ha di fronte e non considerarlo solo una malattia. Deve accompagnarlo, consigliarlo e sostenerlo per fargli comprendere che non è solo.

E il paziente – come ha sottolineato Neirotti – comprende subito quando ci si sente una squadra. Basta uno sguardo, una parola e in quel momento non si ha più il timore di essere uno dei tanti per il medico ma ci si sente unici. Quando tutto ciò avviene, questa fiducia consente di scalare una parete che diventa sempre più verticale ma tutto questo deve essere  unito alla voglia di attaccarsi alla vita. Non tutti i pazienti ci riescono ma  anche tutto ciò merita rispetto. Proprio per questo motivo,  il libro non vuole dare consigli o costituire un esempio universale ma vuole raccontare come la vita sia una serie di esperienze che possono essere vissute con mille sfumature. È un modo per entrare in un mondo che non è misterioso come sembra e che, nonostante tutto, conduce in un viaggio che può essere anche ricco di luci e di incontri.

Marco Neirotti e Franco Testore hanno saputo accompagnare i presenti lungo questo viaggio in cui nessuno si è sentito estraneo. Questo perché l’umanità non ha confini e quella dei relatori si è fusa in un unico respiro con quella dei presenti. Sicuramente un pomeriggio da ricordare.

Al termine dell’incontro sono stati raccolte delle offerte a favore dell’ Associazione A.S.T.R.O. onlus nata nel 1994 e che si prefigge di sostenere i malati oncologici e le loro famiglie tramite diverse attività.

Giovanna Cravanzola

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