Martedì, 23 Febbraio 2021 | Scritto da: didattica

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è volantino4mar2021_apri_sorba_cist.jpg

APRI ALLA VITA Interviste a ipo e non vedenti ai tempi del Covid-19.

CE LA FAREMO!”

L’ENERGIA PER RESISTERE ALLE DIFFICOLTA’

IN VIDEOCONFERENZA PER IL POLO CITTATTIVA

Il percorso “Vecchie e nuove R-esistenze: riconnessioni -10” ha avuto inizio il 4 marzo 2021 con un appuntamento capace di infondere energia forza grazie alla presentazione della pubblicazione “APRI ALLA VITA Interviste a ipo e non vedenti ai tempi del Covid-19. CE LA FAREMO!” a cura di Renata Sorba, presidentessa dell’ Apri di Asti. L’iniziativa è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’albese – I.C. di San Damiano d’ Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo Fra Production Spa, Apri, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti. A moderare l’incontro Tiziana Mo che ha dialogato con la Sorba e con le molte voci intervenute: Sara Carnovali, Armando Gabriele, Alessandra Monticone, Barbara Venturello. In apertura, Piero Baldovino ha portato I saluti del CVS e ha sottolineato come Renata Sorba sia in grado di trasferire le sue emozioni in tutte le iniziative che propone. “APRI ALLA VITA Interviste a ipo e non vedenti ai tempi del Covid-19. CE LA FAREMO!” è una pubblicazione che affronta disabilità e pandemia insieme a degli esperti. “Le difficoltà, a volte, ci oscurano lo sguardo verso gli altri – ha detto Tiziana Mo - l’opuscolo affronta questi aspetti presentando le problematiche del mondo della disabilità nel periodo della pandemia”. Gli autori ci danno uno sguardo su questo mondo. Sicuramente, come ha sottolineato Renata Sorba, l’Apri è un’associazione di volontariato gestita tramite il mutuo aiuto e che sopravvive grazie al CVS. “Purtroppo, la pandemia ci ha fatto chiudere ci sentivamo tramite chat per sostenerci a livello logistico ma non potevamo farlo in presenza. Abbiamo dovuto trovare una piattaforma per non vedenti per rimanere in contatto. L’opuscolo è frutto di una serie di collaborazioni: tutti hanno cercato di riempire il periodo della chiusura facendo delle cose per non lasciarsi andare e questo è un messaggio di grande speranza nonostante una condizione invalidante. Purtroppo nessuno ha pensato, anche nella seconda fase, ai disabili e alle loro difficoltà. La pubblicazione raccoglie interviste di persone dai 39 agli 80 anni”. Come ha sottolineato la dott.ssa Alessandra Monticone, che collabora con l’associazione in qualità di psicologa, i soci Apri sono un esempio di resistenza. Si è parlato di autonomia non solo fisica ma anche mentale. La sofferenza psicologica, però, ha riguardato tutti noi e proprio questo aspetto ha tenuto a sottolineare la Sorba: “Non ci sentiamo ghettizzati. Ci riuniamo in associazione per organizzare eventi e sensibilizzare sulla disabilità”. Barbara Venturello ha ribadito che il lavoro svolto è stato di resilienza in azione che, partito dalla presidentessa, ha poi sensisbilizzato le persone coinvolte. “Siamo partiti da singole persone che si incrociavano e abbiamo tirato fuori dalle parole di ognuno la storia dell’Apri da parte di chi la abita. La parola delle persone sono state trascritta esattamente come sono state pronunciate e di questo sono fiera” ha detto. Proprio la presidentessa ha condiviso le emozioni provate durante i duri mesi che stiamo vivendo. “Avevo una vita molto attiva. Ho fatto fatica ma oggi ho imparato a stare da sola, a gestire meglio me stessa e ad avere più consapevolezza di me. Ho scoperto i veri amici e quelli che non lo erano”. Un riflessione che accomuna molti di noi. Un periodo difficile che, per molti aspetti, ha consentito di fare luce, potare rami secchi, comprendere meglio se stessi e gli altri. Quel che è certo è che né l’Apri né Renata Sorba si sono arresi di fronte alle avversità che, al contrario, hanno fatto scaturire nuovi progetti, idee, percorsi, speranza… nuova linfa, nuova vita. Lo scopo dell’ Apri è questo: rompere il muro della diversità spostando l’attenzione e tenendo la guardia alta perché, ne siamo certi, le cose miglioreranno e sarà importante ricordare le sofferenze ma anche tutto ciò che abbiamo imparato e, soprattutto, far tesoro della meravigliosa energia e voglia di vivere che zampillano da persone come Renata Sorba e da tutti gli iscritti ad un’associazione preziosa come quella che presiede.

Il percorso “Vecchie e nuove R-esistenze: riconnessioni -10” ha avuto inizio il 4 marzo 2021 con un appuntamento capace di infondere energia forza grazie alla presentazione della pubblicazione “APRI ALLA VITA Interviste a ipo e non vedenti ai tempi del Covid-19. CE LA FAREMO!” a cura di Renata Sorba, presidentessa dell’ Apri di Asti. L’iniziativa è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’albese – I.C. di San Damiano d’ Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo Fra Production Spa, Apri, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti. A moderare l’incontro Tiziana Mo che ha dialogato con la Sorba e con le molte voci intervenute: Sara Carnovali, Armando Gabriele, Alessandra Monticone, Barbara Venturello. In apertura, Piero Baldovino ha portato I saluti del CVS e ha sottolineato come Renata Sorba sia in grado di trasferire le sue emozioni in tutte le iniziative che propone. “APRI ALLA VITA Interviste a ipo e non vedenti ai tempi del Covid-19. CE LA FAREMO!” è una pubblicazione che affronta disabilità e pandemia insieme a degli esperti. “Le difficoltà, a volte, ci oscurano lo sguardo verso gli altri – ha detto Tiziana Mo - l’opuscolo affronta questi aspetti presentando le problematiche del mondo della disabilità nel periodo della pandemia”. Gli autori ci danno uno sguardo su questo mondo. Sicuramente, come ha sottolineato Renata Sorba, l’Apri è un’associazione di volontariato gestita tramite il mutuo aiuto e che sopravvive grazie al CVS. “Purtroppo, la pandemia ci ha fatto chiudere ci sentivamo tramite chat per sostenerci a livello logistico ma non potevamo farlo in presenza. Abbiamo dovuto trovare una piattaforma per non vedenti per rimanere in contatto. L’opuscolo è frutto di una serie di collaborazioni: tutti hanno cercato di riempire il periodo della chiusura facendo delle cose per non lasciarsi andare e questo è un messaggio di grande speranza nonostante una condizione invalidante. Purtroppo nessuno ha pensato, anche nella seconda fase, ai disabili e alle loro difficoltà. La pubblicazione raccoglie interviste di persone dai 39 agli 80 anni”. Come ha sottolineato la dott.ssa Alessandra Monticone, che collabora con l’associazione in qualità di psicologa, i soci Apri sono un esempio di resistenza. Si è parlato di autonomia non solo fisica ma anche mentale. La sofferenza psicologica, però, ha riguardato tutti noi e proprio questo aspetto ha tenuto a sottolineare la Sorba: “Non ci sentiamo ghettizzati. Ci riuniamo in associazione per organizzare eventi e sensibilizzare sulla disabilità”. Barbara Venturello ha ribadito che il lavoro svolto è stato di resilienza in azione che, partito dalla presidentessa, ha poi sensisbilizzato le persone coinvolte. “Siamo partiti da singole persone che si incrociavano e abbiamo tirato fuori dalle parole di ognuno la storia dell’Apri da parte di chi la abita. La parola delle persone sono state trascritta esattamente come sono state pronunciate e di questo sono fiera” ha detto. Proprio la presidentessa ha condiviso le emozioni provate durante i duri mesi che stiamo vivendo. “Avevo una vita molto attiva. Ho fatto fatica ma oggi ho imparato a stare da sola, a gestire meglio me stessa e ad avere più consapevolezza di me. Ho scoperto i veri amici e quelli che non lo erano”. Un riflessione che accomuna molti di noi. Un periodo difficile che, per molti aspetti, ha consentito di fare luce, potare rami secchi, comprendere meglio se stessi e gli altri. Quel che è certo è che né l’Apri né Renata Sorba si sono arresi di fronte alle avversità che, al contrario, hanno fatto scaturire nuovi progetti, idee, percorsi, speranza… nuova linfa, nuova vita. Lo scopo dell’ Apri è questo: rompere il muro della diversità spostando l’attenzione e tenendo la guardia alta perché, ne siamo certi, le cose miglioreranno e sarà importante ricordare le sofferenze ma anche tutto ciò che abbiamo imparato e, soprattutto, far tesoro della meravigliosa energia e voglia di vivere che zampillano da persone come Renata Sorba e da tutti gli iscritti ad un’associazione preziosa come quella che presiede.

Giovanna Cravanzola

Giovanna Cravanzola

Partecipa alla discussione