Lunedì, 22 Marzo 2010 | Scritto da: didattica

PER CHI SUONA LA CAMPANELLA – UNA SCUOLA PER TUTTE LE ETA’

Settimo incontro del Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese

Della Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti per l’a.s. ‘09/’10

Una scuola speciale in un luogo minuscolo e particolare perché le esperienze importanti possono nascere anche in posti che mai si penserebbe. Il posto si chiama Acquaformosa e la scuola speciale è un piccolo miracolo che fa incontrare mondi ed epoche diverse in un medesimo spazio e in un medesimo tempo.

Una bellissima esperienza, presentata nel documentario: “PER CHI SUONA LA CAMPANELLA” e raccontata venerdì 26 marzo 2010 presso il Castello di Cisterna d’Asti, all’interno degli incontri di sensibilizzazione promossi dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, che vede nella Direzione Didattica di S. Damiano la scuola capofila. Erano presenti il dottor Angelo Bottiroli, ex dirigente scolastico ed Alessandro Di Gregorio, regista che, insieme ad Emiliano Sacchetti (assente per motivi personali), ha realizzato il documentario. Quest’ultimo, nel mese nel settembre 2009 Doc3 è stato presentato come uno dei tredici migliori documentari della stagione.

Come sottolineato dai protagonisti, questa storia ha una premessa che parte nel novembre del 2008 quando, a causa delle misure della riforma Gelmini, la piccola scuola elementare di Acquaformosa, paesino Arberesh, di mille abitanti nelle montagne del parco del Pollino in Calabria, rischia la chiusura. Il sindaco propone allora ad un gruppo di anziani – analfabeti o semianalfabeti – di tornare sui banchi di scuola con i bambini per raggiungere il numero stabilito e scongiurare la chiusura. Gli anziani accettano questa proposta che parte non solo dalla volontà di mantenere il servizio scolastico ma anche dalla voglia di stare insieme agli altri, di imparare quanto non è stato possibile nella gioventù e di insegnare ai ragazzi parti di un sapere che non è scritto. Tanto che l’ iniziativa prende ugualmente vita nel marzo del 2009 quando si ha ormai la certezza che la piccola scuola, essendo in territorio montano, potrà continuare le attività anche per l’anno scolastico successivo.

Inizia così un corso molto particolare, 4 mesi di scuola, 100 ore di lezione coordinate dal dottor Angelo Bottiroli che, volontariamente, diventa il maestro di questa classe che riunisce nonni e bambini per tre pomeriggi alla settimana. Gli anziani hanno il desiderio di fare la propria firma per ritirare la pensione, leggere il giornale. Ma ripropongono anche i loro saperi ai bambini: il formaggio, il lavoro in campagna, la pasta fatta in casa. Il film documenta tutto questo, in presa diretta, senza ripetizioni o prove preventive.Non solo, il maestro e la troupe sono entrati nelle case degli anziani, nei sentieri dove portano le pecore al pascolo… nelle loro vite semplici e spesso condotte in solitudine poiché i parenti prossimi o sono defunti o residenti in luoghi lontani.

Sia il dottor Bottiroli che il regista Di Gregorio hanno avuto modo di sottolineare l’unicità di questa esperienza che non è stata quella di farne una scuola per adulti ma una scuola di adulti e bambini dove ognuno portava il proprio sapere e tutti, bambini compresi, avevano modo di sperimentare sia le tradizioni che conoscenze di tipo scolastico. Non solo, la classe di Acquaformosa ha dato modo ad anziani e bimbi di conoscersi perché, strano a dirsi parlando di un paese così piccolo, prima non si erano mai incontrati neppure per le strade del borgo. E la scuola proseguiva anche lontano dall’ aula, nelle case degli alunni, bambini o degli anziani, che si incontravano nel tempo libero per svolgere compiti o attività assegnate dal maestro.

Straordinario l’episodio del nonno che vuole mandare una lettera al sindaco affinché, finalmente, “gli metta lo sfalto” sul sentiero che porta al suo podere perché è impraticabile. Allora chiede aiuto al nipote del medico del paese che, in casa propria, cerca di farlo facendogli utilizzare un pc portatile. Due mondi lontani, due fasce sociali diverse, quella del nonno analfabeta e quella del borghese, che si incontrano per la prima volta. Calorosi gli applausi al termine della proiezione e numerose le domande poste dal pubblico sia al maestro che al regista. Nessuna conclusione potrebbe essere migliore delle parole di uno di questi nonni, sicuramente degne di un saggio che della vita ha capito molto e ha saputo afferrare il senso di ciò di cui, per vicissitudini varie, è stato privato durante l’infanzia: “La scuola è troppo bella, chi non ha scuola non ha niente”.

Non servono altri commenti.

Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, venerdì 16 aprile 2010 alle ore 21,00 presso il Castello di Cisterna d’Asti. Titolo della serata:“GIORNALISMO E CITTADINANZA: QUALI REGOLE PER COMUNICARE E PERCHE’…” con il dottor CARLO CERRATO RAI 3 PIEMONTE.

G. Cravanzola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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