Venerdì, 18 Gennaio 2013 | Scritto da: didattica

Locandina Adornoweb“TRENTADUE MESI

UN INTERNATO ALLA DERIVA PER L’EUROPA”

12^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘12/’13

Un giorno, una settimana, un mese o un anno sarebbero comunque troppo pochi per ricordare quelli che sono stati gli orrori della guerra e, in modo particolare, il capitolo della deportazione.

Proprio per questo l’appuntamento che si è tenuto il 26 gennaio 2013 presso la Biblioteca di 26genn13_2Canale non è stato un momento episodico e rituale ma un’occasione di scambio e riflessione, una tappa di un percorso perennemente in itinere.

Durante l’incontro - organizzato Polo Cittattiva per l’Astigiano, dall’Associazione “Franco Casetta”, dalla Biblioteca di Canale ed Museo Arti e Mestieri di un Tempo, l’Israt, l’Istituto Musicale di Canale e del Roero, la Compagnia degli Acerbi, l’Associazione Memoria Viva, la Regione Piemonte, il Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei Valori della Resistenza e dei Principi della Costituzione repubblicana – è stato presentato il libro “Trentadue mesi. Uninternato alla deriva per l’Europa” di Aldo Adorno (ed. Joker).

26genn13_1Il pomeriggio è stato introdotto da Dante Faccenda dell’Associazione Franco Casetta che ha curato, con Beppe Pasquero, Luca Sibona, Franca Destefanis, l’organizzazione della giornata. Nell’intervento introduttivo ha sottolineato l’importanze della memoria e del ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita durante l’ultimo conflitto.

A loro sono stati dedicati gli intermezzi musicali di cui è stato protagonista Samuele Cerrato, dell’ Istituto Musicale di Canale e del Roero. Questo giovanissimo artista, accarezzando le corde di un violino ed i tasti del pianoforte, ha saputo emozionare con il suo personale “racconto musicale” che ha accompagnato e commosso i presenti durante il pomeriggio.

A meglio sottolineare la storia, Dario Cirelli – bravissimo attore della Compagnia Teatrale degli Acerbi – ha letto alcuni passaggi del libro, quelli più intensi, consentendo ai presenti di partecipare con maggiore intensità alla vicenda.

Ma chi è Aldo Adorno?

Ha introdotto la sua figura Silvia Alessio, nipote dell’autore e curatrice del testo.

Alcuni anni dopo la fine della guerra, Adorno (a cui è stata assegnata la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica il 24 gennaio 2013 presso il Teatro Alfieri di Asti) decide di stendere le sue memorie che, successivamente, verranno raccolte dalla nipote nel libro.

E proprio in due documenti filmati presentati durante l’incontro, Aldo Adorno racconta alcuni episodi della sua vicenda.

Nicoletta Fasano dell’Israt ha invece proposto un inquadramento storico della vicenda. Aldo Aldorno il 4 gennaio del ’43 è un diciannovenne agli inizi del suo percorso militare che si trasformerà, purtroppo, in deportazione, negazione della libertà e determinerà il suo ritorno a casa solo il 12 settembre 1945. Trentadue mesi nei quali transiterà in diversi campi di lavoro all’interno dei quali dovrà sopportare le condizioni di molti deportati, almeno quelli che riuscirono a tornare.

La Fasano ha anche ricordato le condizioni degli Imi (Internati Militari Italiani) che subirono spesso condizioni peggiori rispetto ad altri prigionieri di guerra, costretti a lavori forzati presso l’industria tedesca e molte privazioni.

Moltissimi persero la vita in operazioni pericolose o a causa dei maltrattamenti, della denutrizione ma anche, per i sopravvissuti, l’odissea del ritorno.

Tra quelli che riuscirono a tornare, moltissimi decisero di non raccontare le proprie vicende.

Molti lo fecero a distanza di anni per superare questo dolore ma, soprattutto, per fare in modo che non venisse dimenticato ciò che avevano subito.

Numerosi gli interventi del pubblico che ha portato la testimonianza di esperienze analoghe vissute da parenti e conoscenti.

Purtroppo ricordare diventa sempre più importante ma lo è altrettanto l’esigenza di capire e, spesso, singole narrazioni, se non inserite in un contesto storico più ampio, possono farci perdere l’orientamento e il senso di quanto accadde.

Ancora oggi, per molti di quei popoli che vissero e furono protagonisti di quelle tristi vicende, non è arrivato ancora il momento della comprensione vera e, spesso, si è spinti ad assoluzioni generali che, forse, non possiamo permetterci. Chi inizio cosa? Quando e perché? Chi c’era? Chi eravamo e dove?

Magari occorrerebbe cercare di più queste risposte e incontri partecipati come quello di sabato possono, forse, contribuire anche a questo.

Il prossimo incontro, organizzato in collaborazione con Canale Ecologia e la Biblioteca di Canale, si terrà il 22 febbraio 2013 alle ore 21,00 presso la Biblioteca di Canale. Verrà presentato il libro inchiesta Scorie radioattive. Chi sa trema ma in silenzio, il libro-inchiesta scritto a quattro mani da Andrea Bertaglio, giornalista ed esperto in risparmio energetico e da Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice.

Sarà presente Andrea Bertaglio che verrà introdotto da Luca Anibaldi.

Giovanna Cravanzola

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