Lunedì, 5 Maggio 2014 | Scritto da: didattica

GENERAZIONE DECRESCENTE PER UN MONDO PIU’ CONSAPEVOLE

17^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘13/’14

Registrazione serata:

http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/bertaglio14.mp3

Slide: generazione-decrescente

Fino a qualche tempo fa, era possibile pensare a un mondo dove sviluppo e tecnologia avrebbero portato sempre più ricchezza. Come si era sempre verificato, i figli avrebbero avuto più opportunità dei padri e dei nonni e si sarebbero spalancate le porte di un futuro che avrebbe soddisfatto qualsiasi desiderio. Invece negli ultimi anni è stato evidente che questa promessa non si sarebbe avverata e oggi le generazioni dei trenta/quarantenni si ritrovano a non avere le prospettive di chi li ha preceduti. Ma tutto ciò si può considerare come un disastro o come occasione di cambiamento?

Proprio questi sono i temi contenuti nel libro Andrea Bertaglio Generazione decrescente. Riflessione semi –autobiografica sul mondo che è. E che potrà essere” (ed. L’Età dell’Acquario) che è stato presentato venerdì 9 maggio  2014 alle ore 21 presso il Castello di Cisterna d’Asti. L’incontro è stato organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese - I. C. di San Damiano d’Asti e dall’Associazione Canale Ecologia in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo.  La serata è stata introdotta da Luca Anibaldi che da molto tempo collabora con il Polo Cittattiva e che, come sempre, ha condotto l’incontro in modo efficace.

Andrea Bertaglio è giornalista pubblicista e scrive per vari quotidiani, riviste e testate online, fra cui ilfattoquotidiano.it, occupandosi principalmente di temi ambientali e sociali. Fa parte del movimento per la decrescita felice. Ha lavorato in Germania presso il centre on sustainable consumption and production ed è recentemente tornato in Italia.  Anibaldi presentando la struttura del libro, ha posto alcuni interrogativi. Se i giovani avranno di meno, cosa si intende con il termine meno? Probabilmente avranno cose diverse ma, forse, non di qualità inferiore. La direzione tracciata porta a un paradigma nuovo. In un recentissimo passato, si è creduto in una crescita economica che avrebbe dovuto essere illimitata cosa che oggi si sta rivelando impossibile. Il termine decrescita nasce in ambito economico ed è una critica a chi pensa che lo sviluppo possa essere infinito e che tutto possa essere soppesato solo attraverso la lente del P.I.L. In realtà non è un metro di misura valido per la quantificazione del benessere ma valuta solo la crescita dei consumi che possono essere anche relativi all’acquisto, ad esempio, di alcoolici che non migliorano la qualità della vita. Quindi la mancata crescita del P.I.L. non è sempre detto che determini un peggioramento delle condizioni di vita perché decrescita non significa recessione. Non è neppure il ripudio del nostro sistema di vita e di tutte le conquiste acquisite. Il libro, a detta dell’autore, è un debole tentativo di rispondere all’apatia che ci circonda e all’impressione, di cui sovente sono vittime i giovani, che ogni grande azione si sia già compiuta e irripetibile. I trenta/quarantenni di oggi, si sono sentiti ripetere spesso di essere fortunati, di aver avuto tutto rispetto ai propri genitori e ai nonni che, non avendo niente, hanno avuto la capacità di costruirsi un futuro basandosi solo sulle proprie capacità. Invece, spesso, i giovani sono impiegati in lavori instabili e scarsamente retribuiti o, più spesso, non hanno alcun tipo di lavoro. Tutto ciò determina sovente l’impossibilità di fare progetti a lunga scadenza per il futuro. Infatti, Bertaglio ha sottolineato che ciò che invidia nella generazione dei nonni è l’entusiasmo e la fiducia nel futuro che oggi è tutta da inventare.

Come ha rilevato Luca Anibaldi, tutti questi problemi erano già stati preconizzati circa quarantanni fa ma, purtroppo, si era dato poco peso, convinti che il futuro avrebbe portato solo altra crescita. Il mondo della natura, invece, offre uno sguardo completamente diverso perché ha dato una regola allo sviluppo assegnando un limite alla crescita e, tramite l’esempio del criceto impossibile (concetto espresso dalla New Economics Foundation – NEP – di Londra), Bertaglio ha dato dimostrazione di questo. Il criceto, durante la sua crescita, raddoppia di peso e dimensioni ogni settimana. Se tutto ciò proseguisse durante il periodo della vita adulta, al suo primo anno di vita il criceto raggiungerebbe il peso di nove miliardi di tonnellate, diventando capace di divorare ogni giorno la produzione mondiale di granoturco di tutto un anno.  Però, ci sono degli spazi di rinnovamento ma si deve cambiare punto di vista.

Ad esempio ci sono molti modi e molti esempi già in atto che potrebbero determinare un cambiamento dell’economia ma, purtroppo, non vengono considerati. In Italia, ad esempio, c’è molto fermento in questo momento. Ad esempio il Gruppo Decrescita di Torino collabora da qualche tempo con l’Università del Saper Fare che, dal 2005, insegna a svolgere attività pratiche (come fare il pane e la pasta in casa ma anche piccoli lavori di riparazione elettrica e idraulica). All’inizio i corsisti frequentavano solo per un interesse personale mentre oggi vi prendono parte moltissimi disoccupati e cassaintegrati che, in questo modo, sopperiscono alla mancanza di denaro cercando di far durare di più gli oggetti, domestici e non, riparandoli in proprio e riscoprendo tutta una serie di attività che il consumismo aveva mandato in soffitta. Inoltre il lavoro manuale è un efficace strumento di espressione e di soddisfazione personale. L’incontro con altre culture, inoltre, ha la capacità di accellerare questi percorsi perché occorre riscoprire le tradizioni aprendosi, però, al mondo. Quindi, anche oggi, cambiare si può. Ne è dimostrazione proprio Andrea Bertaglio che nel libro, che non propone né analisi politiche né sociologiche, porta la sua esperienza raccontando il percorso personale che l’ha portato al cambiamento. Proprio su queste tematiche si occupa il documentario “Presi per il Pil. Liberarsi dal dogma della crescita economica” che verrà proiettato nei prossimi mesi in prima assoluta presso la  “Casa Natura” di Canale d’Alba all’interno del calendario di proiezioni e incontri organizzati dall’Associazione Canale Ecologia.

Il soggetto e la sceneggiatura sono di Andrea Bertaglio, Lorenzo Fioramonti e Stefano Cavallotto. La regia, la fotografia, il montaggio e la produzione sono di Stefano Cavallotto mentre le animazioni sono di Roberto Allegro.

Il documentario racconta storie di persone che hanno scelto di vivere senza più inseguire il mito della crescita infinita.
Un viaggio lungo l’Italia alla scoperta di queste storie sorprendenti ed emblematiche che, assieme alla voce di grandi esperti come Maurizio Pallante e Serge Latouche, ci aiuteranno a capire meglio che cosa significa in pratica “decrescita” e come non sia poi così difficile liberarsi dal dogma del PIL e cominciare ad immaginare un mondo più giusto, iniziando dalle nostre vite. Il lavoro è stato prodotto con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte e grazie ad una sottoscrizione popolare su Produzioni dal basso (http://www.presiperilpil.org/index.html).

Bertaglio ha terminato l’incontro citando Bertold Brecht che sembra descrivere il momento che stiamo vivendo: “Segavano i rami sui quali erano seduti. E si scambiavano a gran voce le loro esperienze, di come segare più in fretta. E precipitarono di schianto. E quelli che li videro, scossero la testa e continuarono a segare.”

Il prossimo appuntamento, organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese e dall’Associazione Culturale Oron Oronta si terrà sabato 17 maggio 2014 alle 15,30 presso il Castello di Cisterna d’Asti. Titolo dell’incontro Silenzio e rumore. Seminario filosofico sul rapporto tra suono, parola e pensiero”.

Lucio Corazza (insegnante Metodo Feldenkrais) proporrà un intervento dal titolo “Il silenzio della gravità - Consapevolezza attraverso il movimento (durata circa 45′)”. Coloro i quali volessero partecipare a questa esperienza sono pregati di munirsi di abbigliamento comodo e plaid. L’ingresso è gratuito.

Giovanna Cravanzola


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