Venerdì, 3 Giugno 2016 | Scritto da: didattica

“CISTERNA D’ASTI: UN PRINCIPATO  E LA SUA STORIA”

21^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘15/’16

REGISTRAZIONE DELLA GIORNATA:

http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/storiacisterna.mp3

Un pubblico numeroso e attento ha festeggiato a Cisterna d’Asti la presentazione di un libro davvero speciale “Cisterna d’Asti. Un principato tra Roero e Monferrato” frutto del lavoro scrupoloso di Baldassarre Molino.

A introdurre l’incontro le bellissime immagini di Stefano Marin che, con  poesia, ha saputo raccontare un territorio davvero straordinario, capace di stregare chiunque con i suoi leggiadri paesaggi.

Dopo i saluti iniziali del Sindaco Renzo Peletto, Silvano Valsania, che ha moderato l’incontro, ha dato la parola al Presidente dell’Associazione Museo di Cisterna d’Asti che ha tratteggiato la storia di un libro che ha origini lontane e che si è concretizzato, a distanza di molti anni, grazie al Direttore dell’Archivio Storico di Vercelli, dott. Cassetti, alla straordinaria collaborazione dell’allora Direttore dell’Archivio Storico di Asti, dott. Grillone, unite alla passione di Baldassarre Molino.

A queste e a molte altre persone Vaudano ha rivolto il suo ringraziamento, ricordando anche la figura del prof. Renato Bordone, amico del museo e di Molino con il quale avrebbe dovuto lavorare quest’opera.

Una storia partita da molto lontano quando nel 1973, il dott. Cassetti iniziò le trattative per l’acquisizione dell’archivio di famiglia del  Principe Amedeo duca d’Aosta. Molte furono le difficoltà ma, fortunatamente, tutto si concluse con l’acquisizione di un immenso patrimonio che, in questo modo, diventava patrimonio della collettività.

Negli anni ’80, Lino Vaudano ed altri volontari vennero a sapere di questi documenti e si misero in contatto con il dott. Cassetti che, tramite il dott. Grillone, fece pervenire copia dei materiali a Cisterna senza alcuna franchigia perché era evidente che di questo materiale se ne sarebbe fatto un buon uso. Si trattava di una mole incredibile di documenti: circa 3/4000 provenienti dall’archivio nobiliare di quello che, a partire dal 1670, era diventato un Principato autonomo.

Per Cassetti: “Molino ha avuto la sagacia e il coraggio di affrontare anche capitoli difficili e, grazie alla sua passione e cura nel lavoro, ha realizzato un’opera davvero inattaccabile dal punto di vista storico…” in quanto ha lavorato esclusivamente attraverso una documentazione che ha scandagliato in ogni suo aspetto cercando riscontri continui sul territorio cosa che si evince anche attraverso il ricco apparato fotografico che correda il libro.

Luciano Bertello, invece, ha ribadito la serietà del lavoro dell’autore che sono il risultato del suo amore per un territorio meraviglioso come quello del Roero. A ciò si deve unire la forza di Cisterna che, nel corso degli anni, ha saputo valorizzare la sua identità astigiana e roerina. E proprio il Roero ha costruito, nel corso di quarant’anni, un’identità solida, non frutto di un vuoto folklore ma partita dalla volontà della sua gente grazie ad un lavoro capillare che ha investito un territorio davvero molto vasto e sul quale Baldassarre Molino ha lavorato moltissimo nel corso degli ultimi anni, grazie ad un lavoro serio, tenace, ricco di passione e finalizzato alla vera conoscenza.

Baldassarre Molino, nel suo intervento, ha ringraziato tutti i presenti e, in particolar modo, Rosella Scapino ma anche Lino Vaudano e Tiziana Mo, tenaci, battaglieri e soprattutto testardi come solo i cisternesi sanno essere.

Proprio grazie al loro quando tutto sembrava impossibile, questo libro ha visto la luce anche grazie alla perizia di Luciano Defereria che ha curato il processo editoriale. Molino, infatti, ha ricordato come, all’inizio degli anni ’90, si era già conclusa la trascrizione di tutti i documenti ma, dovendo dedicarsi ad altre ricerche già intraprese, il materiale era stato accantonato in attesa di tempi migliori che parevano arrivati anche per il prof. Bordone, nel 2010 quando, però, le cose andarono diversamente con la prematura scomparsa dello storico.

Solo l’insistenza degli amici cisternesi ha fatto ripartire questo lavoro che aspettava da così tanto tempo.

Al termine dell’incontro Luciano Fagnola ha consegnato ai relatori copie del volume rilegate con una tecnica antica e  ha stampato (aiutato da Claudio Massocco, volontario del Museo), con la macchina da stampa Voirin del 1892 la riproduzione di un particolare della pala d’altare di San Giuseppe e la Bolla Papale con cui Clemente X, nel 1670, ha istituito il Principato di Cisterna e Belriguardo.

Silvano Valsania, nel concludere l’incontro, ha voluto sottolineare l’importanza della ricerca storica come strumento di comprensione della realtà per chi lo vive, capace di creare legami e relazioni che mantengono vivo un territorio e chi lo abita. Oggi occorre la capacità di ricreare questi legami per costruire un futuro allargato dove non si ha paura di chi arriva da lontano perché si vive la consapevolezza di chi si è.

Al termine dell’incontro, il sindaco di Cisterna ha conferito la cittadinanza onoraria a Baldassarre Molino per aver regalato ad una comunità la consapevolezza di un passato davvero importante.

Una giornata che difficilmente verrà dimenticato in questo Principato tra Roero e Monferrato.

Giovanna Cravanzola

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