Lunedì, 21 Novembre 2016 | Scritto da: cisterna

Giovedì 17 novembre 2016, noi bambini delle Scuole dell’Infanzia e Primaria di Cisterna d’Asti siamo andati in visita ad Alba. Al mattino, abbiamo visitato la mostra “Futur Balla” alla Fondazione Ferrero.

La nostra guida, di nome Irene, ci ha mostrato i quadri di Giacomo Balla che era un pittore futurista che voleva rappresentare il movimento, la luce e il futuro. Abbiamo visto diversi quadri e quello più importante era “Dinamismo di un cane al guinzaglio”. Irene ci ha accompagnato attraverso le varie stanze dove abbiamo visto dei quadri dove c’erano delle forme geometriche chiamate “iriducci” che volevano rappresentare la luce. Però,  la prima cosa che abbiamo visto era una scultura di legno dell’autore che serviva come portaoggetti.

Giacomo Balla era nato a Torino ma poi si trasferì in varie città e, infine, a Roma. Non era solo un pittore ma anche uno scultore, un fotografo e uno stilista (ad esempio, ha inventato la maglia con il collo a V e trasformato la tuta da ginnastica in un abito di tutti i giorni). In quel periodo, stavano nascendo le automobili e la luce elettrica e Balla voleva rappresentarle insieme al movimento. In un quadro, ad esempio, ha dipinto la luce elettrica nella città di Parigi.

Irene ci ha anche mostrato un quadro dove Balla ha rappresentato la sua fidanzata in un parco a Roma. Abbiamo anche visto due quadri dove era raffigurato il movimento. In uno c’era sua figlia che correva e nell’altro un’automobile che sfrecciava. Alla fine della visita alla mostra, abbiamo partecipato ad un laboratorio dove abbiamo realizzato degli iriducci.

Al pomeriggio, siamo andati a visitare il Museo Eusebio dove sono custoditi dei reperti di epoca romana. La nostra guida si chiamava Gianmarco e ci ha detto che la parola Alba significa villaggio in ligure antico. I romani, quando hanno conquistato la città, l’hanno chiamata Alba Pompeia.

Al museo, c’erano tanti oggetti come lo strigile che serviva per togliersi lo sporco di dosso. Alba era a forma ottagonale e le strade, da nord a sud,  si chiamavano cardi mentre quelle da est e ovest, si chiamavano decumani. Le case dei ricchi si chiamavano domus ed erano bellissime. Erano fatte di mattoni cotti nel forno ed erano splendidamente decorate. Le case dei poveri si chiamavano insulae. Sono state ritrovate molte tombe e monete.  Le prime erano di forme diverse. Ad esempio, al museo c’era una tomba a forma di croce fatta di mattoni cotti con sopra un masso grossissimo. Al suo interno, si trovava un vaso con le ceneri del morto.

Le monete ritrovate erano in bronzo e sopra avevano raffigurata la faccia dell’imperatore. Non esistevano le banconote. Abbiamo anche visitato Alba sotterranea: siamo andati sotto ad una banca e abbiamo visto le tracce di una strada romana fatta di pietre di fiume. Le strade avevano dei tombini che arrivavano alle fogne e servivano per raccogliere l’acqua e non fare allagare la città. Alla fine, siamo andati a visitare  una scuola superiore e abbiamo visto che le fondamenta erano una parte del muro romano della città. C’era anche la base di una torre di vedetta.

Ad Alba è nato anche l’Imperatore Publio Elvio Pertinace che ha regnato solo per circa 87 giorni, cioè per tre mesi. I romani adoravano anche andare a teatro e alle terme. Ad Alba, iniziarono a credere anche nelle divinità orientali e, nel 3° secolo d. C., venne anche costruita una chiesa scoperta circa cento anni fa. Il Museo Eusebio nasce grazie a tutti i ritrovamenti che gli albesi hanno scoperto nelle proprie case e che hanno messo a disposizione di tutti. In particolar modo, è dedicato a Federico Eusebio.

Questo viaggio di istruzione ci è piaciuto molto e lo consigliamo anche ad altri bambini ma anche agli adulti perché abbiamo scoperto tante cose interessanti che si trovano vicino a noi.

TESTO COLLETTIVO cl. 4^ SCUOLA PRIMARIA DI CISTERNA D’ASTI

Diego Bellaccomo, Irene Bellaccomo, Marco Berardi, Francesca Cerchio, Erika Ilieva,

Chiara Mancuso, Angelo Pasinato, Alexandra Unguru, Matilde Vaudano

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