Mercoledì, 15 Luglio 2020 | Scritto da: cisterna

IL CARTELLO CHE LA DITTA CANTINE POVERO HA POSIZIONATO VICINO AL FILARE DI GELSI PRESSO LA LORO VIGNA SULLA VIA ‘D LAME

sentierogelsi (3)A partire dall’anno scolastico 2011/2012 il Museo di Cisterna, capofila della Rete Museale Roero Monferrato ha promosso il progetto “Adotta un gelso”.

Finalizzato al censimento dei luoghi in cui erano presenti i gelsi e al ripopolamento degli stessi, per ricreare almeno in parte l’antico paesaggio agrario, nel corso di questi anni il progetto ha coinvolto numerose scuole del Roero.

La geografia del territorio, nel passato, era parcellizzata in appezzamenti con colture differenziate. La scelta, da parte dei contadini (in piemontese i particular) di diversificare le produzioni agricole era dettata dall’esigenza di preservare da eventi atmosferici avversi almeno una parte del raccolto. Ecco perché le famiglie contadine possedevano appezzamenti distribuiti su tutto il territorio comunale, anche in zone lontane dall’abitazione. L’accostamento di colture diverse faceva sì che il particular fosse custode, inconsapevole, di un sapere ecologico antico. La presenza ecotoni – le zone di transizione tra due o più realtà biologiche diverse – garantisce, infatti, una varietà di organismi viventi maggiore rispetto alle aree monocolturali.

Questo paesaggio agrario era caratterizzato dalla presenza diffusa del gelso, pianta fondamentale nell’economia contadina, usata come “termi” (confine) tra i terreni, come ombreggiante per gli animali da tiro (che all’albero venivano legati) e per il riposo dei contadini. Essenziale per l’allevamento del baco da seta, produzione che consentiva alle famiglie di avere degli introiti prima dei raccolti estivi.

A quasi dieci anni dalla nascita del progetto, la scuola dell’infanzia di Cisterna continua a produrre e a distribuire gelsi, alle famiglie dei bambini frequentanti, alle scuole che negli anni scorsi sceglievano il museo come meta dei loro viaggi di istruzione o a realtà esterne che accolgono la proposta, come ad esempio il Rione Cattedrale di Asti, che due anni fa ha adottato circa 100 gelsi. Da quest’anno il progetto ha coinvolto anche i produttori di vino cisternesi ed La ditta Cantine Povero ha già messo a dimora un filare di gelso sulla “Via ‘d Lame”, la ditta Cà di Tulin e altre aziende lo faranno nel periodo autunnale.

Tutti i gelsi di Cisterna sono stati mappati e inseriti nel “sentiero dei gelsi”,visionabile sul sito del Museo.

Tiziana Mo

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