Finalmente grandi e piccoli hanno prodotto il loro bozzetto!!!
Nadia ha incaricato le maestre di ricalcare su carta velina con un pennarello scuro i nostri disegni.
Chissà perché?
Lo scoprirete la prossima volta!
Finalmente grandi e piccoli hanno prodotto il loro bozzetto!!!
Nadia ha incaricato le maestre di ricalcare su carta velina con un pennarello scuro i nostri disegni.
Chissà perché?
Lo scoprirete la prossima volta!
La collina di Mombirone ed il suo bosco si trovano alle spalle della nostra scuola. Dalle finestre dell’aula della classe 3^A, abbiamo potuto osservare i cambiamenti stagionali, che ci hanno ispirato le poesie che vi presentiamo con i disegni che le illustrano. La natura ci ha dato lo spunto… la nostra fantasia ha fatto il resto!
Insegnanti ed alunni delle classi 3^ A-B-C – Scuola Primaria di Canale
MELODIA D’AUTUNNO
In autunno il bosco
è una sinfonia di colori.
Dell’orchestra il direttore,
come un magico pittore,
coi pennelli suonatori
spruzza tanti bei colori.
Ecco svelto il clarinetto
che dipinge il violetto,
il trombone un bel marrone
o talvolta l’arancione.
La grancassa ed il violino
fanno insieme il verdolino,
viola, oboe e ocarina
di foglie una coltre giallina.
E correndo a più non posso,
ecco il corno con il rosso,
mentre giù, dai campi arati,
sale la nebbia con i fiati.
Nel gran ballo dei colori
gli animali sbucan fuori,
poi a riposo, in tutta fretta,
che la tana già vi aspetta!
MAGIA D’INVERNO
Pien di gelo e imbacuccato
Mago Inverno è ritornato,
silenziosa e lieve lieve
ci ha donato tanta neve.
Neve bianca giorno e sera
ogni sogno ormai si avvera,
la discesa di quei fiocchi
è spettacolo per gli occhi.
Sono spogli gli alberelli
gela l’acqua nei ruscelli,
ma nel bosco il bianco manto
ha creato un dolce incanto.
Passerotti infreddoliti
i bei giorni son finiti,
sul terreno ogni mattina
solo neve, ghiaccio o brina.
Quelle impronte di chi sono?
Che cos’è quel dolce suono?
Mago Inverno se n’è andato
e il bel tempo è ritornato!
FATA PRIMAVERA
Fata Primavera è ritornata,
la rondinella ce l’ha annunciata,
sul prato verde si è posata
con la sua bella carrozza dorata.
Nel cielo limpido e azzurrino
un timido sole fa capolino;
sussurra il vento una dolce canzone
arriva improvviso un acquazzone.
Sui rami occhieggiano le gemme in fiore
mentre si schiudono al primo tepore;
si vestono i peschi di petali rosa
presto ci daranno frutta gustosa.
Nei giardini dai mille colori
ronzan le api in cerca di fiori;
nascon le primule, sboccian le viole
i bimbi sui prati fan capriole.
Animaletti che ancora dormite,
ormai fa caldo, non lo sentite?
I vostri rifugi dovete lasciare
Fata Primavera con voi vuol danzare.
SOFFIO D’ESTATE
Una farfalla bianca e dorata
su una foglia si è adagiata,
con battito d’ali assai delicato
la calda estate ci ha portato.
Il campo di grano è un mare fatato
ondeggia al vento e dal sole è baciato.
Fioriscon le rose nei giardini odorosi
spuntan sui sentieri fiori graziosi.
Il bosco è una macchia di tenero verde,
un volo di rondini nel cielo si perde.
Lunghe e calde le serate
risuonan le vie di risate.
La siepe è buia e solitaria,
danzan le lucciole nell’aria,
saltella il grillo tra l’erba del prato,
mille fiammelle nel cielo stellato.
Le vacanze stan per arrivare:
pensiamo ai giochi, ai monti, al mare;
ma prima di andar via, non senza nostalgia,
un saluto a Mombirone che ci ha sorriso in
[ogni stagione!
Ciao,
siamo i bambini delle classi seconde dell’Istituto Comprensivo di Canale e venerdì 8 maggio verremo in gita a Cisterna. Navigando sul GIORNALE DELLA RETE abbiamo visto il bosco che vi è stato donato da nonno Teresio e che voi avete pulito e abbellito. Ci piacerebbe molto venire a visitarlo per trascorrere un pomeriggio all’aria aperta, per scoprire le piante che avete curato e per giocare liberamente in mezzo alla natura. State tranquilli, rispetteremo il vostro regolamento perchè anche noi vogliamo salvaguardare l’ ambiente!!!!!!
Attendiamo una vostra risposta!
CIAO!!!
I bambini delle classi seconde
Caterina e Giuseppe erano due contadini
che vivevano in una cascina vicino al bosco.
Un giorno Caterina decide di fare una torta di fragoline di bosco e chiede al marito :
“Vai nel bosco a raccogliere un cestino di fragoline. Lo sai che sono i miei frutti preferiti. Mi raccomando però non mangiarli tutti prima di arrivare a casa!”
Cammina cammina arriva al grosso cespuglio dove ci sono le fragoline di bosco . Comincia a raccoglierne e,di tanto in tanto, ne mangia una. Ad un tratto appare una piccola lepre che lo osserva attentamente. A Giuseppe sembra strano che l’animaletto stia lì fermo, ma non ci fa troppo caso e continua a raccogliere e a mangiare i frutti.
Improvvisamente sente una vocina che dice:“ Se continui a mangiare le fragoline non te ne resteranno più nel cestino!” Giuseppe ,spaventato, si volta per vedere chi è che ha parlato, ma non vede nessuno. Si volta a destra a sinistra , ma niente, nel bosco c’è solo … la lepre. Comincia ad osservare bene l’animaletto e pensa:
“Non può essere la lepre che ha parlato. Gli animali non parlano. E io non credo alle masche. Avrò bevuto troppo vino a pranzo e ora sento anche le voci”.
Decide però di tornare a casa, visto che ormai è quasi notte e nel cestino, secondo lui ,ci sono già tante fragoline. I frutti sono così buoni che Giuseppe continua a mangiarne.
“ Smettila di mangiare le fragoline!!!!”.
A questo punto l’uomo, lascia il cestino e corre verso casa.
La moglie lo vede arrivare sconvolto, spaventato e…senza le fragoline . Gli chiede cosa è successo e lui le racconta la storia.
“Sarà stata una masca, tu non ci credi, ma esistono” dice Caterina
“Ma figurati, io non credo a queste storie, avrò bevuto troppo vino a pranzo!…Per dimostrarti che le masche non esistono domani tornerò nel bosco a prendere il cestino con le fragoline e scoprirò chi mi ha fatto spaventare con quello scherzo sciocco!”
L’indomani Giuseppe va di nuovo nel bosco e, senza dire niente a nessuno, porta con sé una trappola per catturare la lepre. Arriva vicino al cespuglio e sistema la trappola, poi comincia a raccogliere e… a mangiare le fragoline.
“ Ti ho già detto ieri che non devi mangiare tutte le fragoline, altrimenti non te ne resteranno più da portare a casa!”
Nel sentire queste parole Giuseppe si gira e vede di nuovo la lepre.
“ Sentimi bene io non so chi è che parla e ieri mi hai fatto spaventare un po’. Però io non credo alle masche quindi chi mi sta facendo lo scherzo venga fuori… se no….”
“ Nessuno ti sta facendo uno scherzo sono proprio io che parlo, ho sempre la vocina diversa ma sono sempre io!”
“Non è possibile”
“Si, che è possibile!!!”
Giuseppe cerca di avvicinarsi alla lepre per afferrarla ma lei fa un salto e…finisce nella trappola. L’uomo è convinto di averla catturata perchè la lepre ha la zampa destra ferita ma quando sta per prenderla…. puf….. l’animale sparisce.
“ Oh! Ma dove è finita, era qui. Aveva anche la zampina destra ferita….dove può essere andata…. Eppure oggi non ho bevuto vino …..forse è meglio che vada a casa, le fragoline le raccoglierò un’ altra volta.”
Giuseppe esce dal bosco a passo veloce pensando e ripensando all’accaduto.
“ Come faccio a dire a Caterina che non le ho di nuovo raccolto le fragoline, a lei piacciono tanto e si lamenta sempre che le mangio tutte io……”
Con questi pensieri apre la porta di casa e……….. vede sua moglie che……….. si sta medicando una ferita alla gamba destra!!!!!!!
Il raccontino è stato inventato dai bambini della classe 2^C dell’Istituto Comprensivo di Canale, dopo aver ascoltato alcune storie , legate alla tradizione popolare, che la signora Antonina Galvagno è venuta a narrarci. Il brano è stato poi tradotto in lingua piemontese da Corrado Quadro e ogni alunno ne ha imparato a memoria una parte. Il lavoro svolto ha portato alla realizzazione di un libro e di un breve filmato.
Una finestra, degli occhi, il sole, le nuvole, le colline, il cielo…
Ecco gli ingredienti per la ricetta magica dei piccoli artisti della classe prima di Cisterna d’Asti a caccia di emozioni…
LA PRIMAVERA
Nell’ambito del progetto” Roero Pulito” l’ Istituto Comprensivo di Canale ha presentato :
Mercoledì 22 aprile dalle ore 10,30 alle 13 e dalle ore 16 alle 18,30 e domenica 26 aprile dalle 9 alle 13 è stato possibile visitare la mostra con i lavori realizzati dai ragazzi dell’ Istituto.
Spesa intelligente, io non compro… rifiuti!
Consigliamo di sostituire le borse di plastica con le… MAGNIFICHE BORSE DI TELA!
Disegnate dai ragazzi e realizzate grazie al contributo del Comune di Canale.
Una raccolta differenziata… di qualità!
Da un “rifiuto” ad un…gioco!
MARTEDI’ 28 APRILE 2009
OGGI GIACOMO HA PORTATO UN ARTICOLO SULLE API CHE LA SUA MAMMA HA TROVATO SUL GIORNALE “IL SOLE 24 ORE”:
INS: SECONDO VOI PERCHE’ UN GIORNALE CHE SI OCCUPA DI LAVORO E DI SOLDINI PARLA DELLE API?
- PERCHE’ LE API LAVORANO TANTO PER FARE IL MIELE
- INFATTI QUESTO GIONALE PARLA DEL LAVORO DELLE API
- FORSE SI E’ OCCUPATO DELLE API CHE HANNO RUBATO A GIACOMO
- MA QUESTO GIORNALE C’ERA GIA’ QUANDO MIA MAMMA HA INCOMINCIATO A LAVORARE, NON PARLA DEI LADRI DELLE API DI GIACOMO. PARLA DI TUTTE LE API CHE VOLANO VIA CON L’APE REGINA VECCHIA E VANNO A STARE IN UN’ALTRA CASA
- FORSE PERCHE’ NEL DOCUMENTARIO CHE ABBIAMO VISTO A SCUOLA C’ERA IL MAIS ROSSO CHE FA MORIRE LE API, FORSE HANNO MESSO IL DOCUMENTARIO SUL GIORNALE
- SI’, SE MUOIONO LE API NON CI SONO PIU’ LE VITAMINE. LE API NON FANNO PIU’ IL MIELE CHE E’ RICCO DI VITAMINE
- E’ VERO! PER COLPA DEL MAIS ROSSO LE API MUOIONO E NON IMPOLLINANO PIU’ I FIORI E LE PIANTE. L’ARTICOLO FORSE PARLA DI QUESTO, PERCHE’ SE LE API NON IMPOLLINANO PIU’ LA NATURA MUORE.
- SE LA NATURA MUORE NOI NON POSSIAMO PIU’ VIVERE!
INS: L’ARTICOLO PARLA PROPRIO DI QUESTO, SI INTITOLA “L’ECONOMIA DEL POLLINE… (L’INS LEGGE – IN MODO SEMPLIFICATO – IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO)
…
DALL’ARTICOLO SI CAPISCE CHE IL PROBLEMA PIU’ GROSSO PER LE API E’ L’INQUINAMENTO… COSA POSSIAMO FARE NOI PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE API E QUINDI ANCHE I NOSTRI PROBLEMI?
- POSSIAMO FARE QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO!
- COME QUELLO CHE ABBIAMO VISTO NEI CARTONI DEGLI ANIMALI (THE ANIMALS SAVE THE PLANET, VISIONATI QUALCHE TEMPO FA CON I BAMBINI SUL SITO: http://www.animalssavetheplanet.com/)
- SI’ POSSIAMO USARE MENO LE MACCHINE E ANDARE IN BICICLETTA
- NON ACCENDERE TANTE LUCI
- NON SPRECARE L’ACQUA
- NON BUTTARE RIFIUTI IN GIRO
- IMPARARE A DIFFERENZIARE L’IMMONDIZIA
- NON ACCENDERE TROPPO I RISCALDAMENTI
- USARE LE LAMPADE A BASSO CONSUMO
- QUANDO SI FA LA SPESA PORTARE LA BORSA DA CASA.
Il bosco di Mombirone ci ha dato lo spunto per inventare un racconto su un’acacia nata vicino al pilone votivo che si trova all’imbocco del sentiero.
Ecco la nostra storia.
Lì nel bosco c’erano tante altre piante tutte alte e frondose.
Proprio quella differenza di età e di statura, faceva arrabbiare moltissimo la piantina di acacia. Voleva crescere anche lei …e pure piuttosto in fretta.
“Abbi pazienza” – le diceva un’acacia che di anni ne aveva parecchi –“Vedrai che con il tempo anche tu diventerai come noi”
La questione della statura era diventata un’idea fissa così cominciò a fantasticare di un luogo dove tutti gli alberi erano alti come lei.
Pensando e ripensando decise così di partire alla ricerca di un posto dove potesse trovarsi a suo agio.
Camminando e camminando arrivò in un bellissimo campo tutto dorato. Qui posò la sua valigia, affondò le radici nel terreno, si guardò intorno e si accorse di fare un bel figurone: alta, verde e splendente in mezzo a tutto quel giallo. Si trovava in un luogo magnifico, ma arrivò un enorme mostro: si trattava di una mietitrebbiatrice che masticava tutte quelle piccole piantine tremanti.
Velocemente prese i suoi bagagli, tolse le sue radici e in un batter d’occhio scappò prima di essere travolta.
Arrivò così in una grande città. Trovò un’aiuola, sistemò i suoi piedi nel terreno e pensò di schiacciare un pisolino visto che era esausta dal lungo camminare.
La pace durò proprio poco: fumo, rumori assordanti, fischi, grida,…tutto infastidì la povera acacia che spaventata lasciò la metropoli per trovare un posto migliore.
Arrivò al mare e l’acqua la tranquillizzò. Salì su una nave che la trasportò lontano lontano. Scese sulla terraferma, camminò e camminò non si sa per quanto tempo, ma un bel giorno…
…arrivò in un posto fantastico: alberi alti come lei, con fiorellini bianchi e profumati come i suoi, la circondarono e la abbracciarono.
“Come? Mi conoscete?” – domandò l’acacia –
Gli alberi in coro le risposero. “Bentornata!”
Sapete dove era finita l’acacia giramondo dopo 20 anni?
Era ritornata al punto di partenza, nel bosco di Mombirone, il luogo ideale per la sua serenità.
In seguito ad alcune lezioni di lingua piemontese tenute dalla maestra Tonina Galvagno, abbiamo sentito storie legate al bosco ed abbiamo imparato alcuni nomi di piante ed animali. Di qui è nato lo spunto per trasformare la nostra storia in una filastrocca in piemontese. L’abbiamo illustrata e presentata con animazioni fatte al computer.
E’ stato un lavoro interessante e divertente.
Se vorrete condividerlo con noi, cliccate al link sottostante.
Gli alunni della scuola primaria di Canale - classe 2^ sez. A
L’ANNO SCORSO I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA HANNO ALLEVATO I BACHI DA SETA
ECCO LA DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO: