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Sabato,20 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

Aprendo l’email siamo state piacevolmente sorprese di ricevere la newsletter del mese di Febbraio 2010 dell’Ecomuseo, avente come tematica il Carnevale. Cosa c’è di così entusiasmante, direte voi? Eh, sì questa volta ci siamo proprio sentiti importanti, perché l’articolo in questione si soffermava sulle tradizioni carnevalesche del Roero, con riferimenti ad Antonio Adriano, sempre vivo con i suoi pensieri nelle nostre menti.

Vogliamo “copiare e incollare” qua, anche se la qualità dell’immagine sarà scarsa, l’articolo dell’Ecomuseo.

Quest’anno poi, abbiamo organizzato la tradizionale festicciola di Carnevale alla scuola dell’infanzia, invitando proprio 2 maschere “speciali” di Magliano: LA CAPRA E L’ORSO!!…costruiti con materiali di recupero!!

 

Sabato,20 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

Quest’anno abbiamo veramente aperto le porte della scuola materna ai nonni, invitandoli a raccontarci “pezzi” della loro vita e storie meravigliose che hanno popolato la loro infanzia maglianese. Vi lasciamo questa carrellata di racconti che hanno proprio incantato i bambini e vi diamo già un secondo appuntamento con i nonni di Magliano, per raccontarci “cosa facevano da bambini”…

AVVERTENZE ALLA LETTURA: il piemontese trascritto non è propriamente corretto, ci scusiamo in anticipo per le eventuali imprecisioni…

 

  

STORIA DEL CANE MALACO’

 

“Quando eravamo piccoli la sera non c’era la tv e ci radunavamo nella stalla perché era il posto più caldo della casa, con gli animali. Ci sedevamo sulla paglia  e venivano tutti gli abitanti della borgata, eravamo 9 o 10 ragazzini. Si faceva la “vià”, cioè ci si andava a trovare…

Beh, mio nonno Giuvanin abitava in una casetta e aveva un cane molto intelligente che si chiamava Malacò: gli mancava solo la parola!

Mio nonno aveva un terreno che fruttificava poco, era povero, ci andava lì con un carretto e  ci saliva sopra anche Malacò. Lì ci coltivavano la canapa. D’inverno alle quattro e mezza tornavano dalla campagna perché era già buio, non c’era la luce elettrica e si filava la canapa alla luce del lume a petrolio.

Malacò era un cane nero con un occhio nero, aveva 10 anni, era grosso, pesava 60 chili e lo tosavano d’estate perché aveva il pelo lungo.

Una domenica c’era solo la polenta per pranzo senza companatico.

-Eh beh, fuma finta ca sia vigilia… Duman et va mal anche a ti Malacò, iè mac dla pulenta!-

Alla messa della domenica c’era il parroco Don Mollo. Malacò aspetta che la gente è in chiesa che entrino tutti. Dove c’è il giornalaio adesso, dove c’è Franca che vende i giornali, c’era un signore che si chiamava Aristide che vendeva i salami e la domenica mattina metteva fuori le salsicce. Malacò prende la salsiccia, se la mette come una collana e… via! Aristide vede sto cane con la salsiccia, prende il tridente e si mette ad urlare: - An rubame la sausisa!-

Urlava talmente forte che il parroco in chiesa, durante la predica dice: - Che succede fuori, c’è Aristide che grida!- e sospende la messa!

- Chi è che ta rubate la sausisa?-

- En can, mai vist en can gros parei!!-

Malacò intanto si era nascosto, poi lo trovano e nonno Giuvanin dice: - Malacò, va bè che uma en mac la pulenta ma iè nen insegnote andè rubè!

Il cane piangeva, aveva capito la lezione. Nonno Giuvanin non dà più indietro la salsiccia perché ormai era sporca ma il giorno dopo si va a scusare e anche se povero va a pagarla.”

 

ALCUNE RIFLESSIONI-DOMANDE DEI BIMBI…

 

M.Chiara: il cane voleva essere gentile…

Martina: ma il cane non poteva andare in banca e prendere i soldi?

 

 

STORIE DI MASCHE

 

“Sapete chi sono le masche? No!?

Allora vi racconto delle storie…

 

1) C’era una pecora grossa, era il capo branco, si chiamava CIOTALINA. Le pecore erano in un prato, che non era il loro prato ma in quello del vicino. Il padrone del prato le vede e le sgrida per farle andar via. Le pecore si mettono a rincorrerlo. Lui aveva paura delle cornate! Riesce a entrare in casa e a chiudere la porta col bastone. Con le corna gli rovinano tutta la porta! Dopo un po’ più niente…allora lui toglie il bastone alla porta e invece dei segni delle cornate, c’erano segni di due mani sulla porta! Era una masca (una donna strega un po’ burlona che si era trasformata in una pecora).

2) Tre “matote” (signorine) di S. Giuseppe venivano a S. Maurizio, alla festa del paese a Magliano. C’era anche il ballo a palchetto. Era buio e quando arrivano vicino al cimitero, vedono dei cani che abbaiano. Loro si mettono a correre, mentre un cane le insegue e dice: - Cate chi ai sun!”

Arrivano poi dal muretto, si siedono, piangendo, mentre dei giovanotti chiedono loro cosa è successo…ma i cani erano spariti! Nessuno ci credeva! Così tornano a casa e non vanno più a ballare!

3) Di notte un carro coi buoi doveva andare a caricare della ghiaia in un campo in salita vicino alla Statale. Ad un certo punto si ferma e non si muove più! Sta fermo fino al mattino, allo spuntare del sole i buoi ripartono come per magìa. Gli uomini erano proprio arrabbiati! Era una masca invisibile che loro non vedevano ma i buoi sì!

4)Oltre alle masche burlone c’erano anche masche cattive come quella che si trasformava in albero ed impediva il passaggio dei buoi sulla strada di sera. I padroni dei buoi allora tagliavano un ramo all’albero, così passavano. Il giorno dopo in paese si vedeva una donna senza un braccio che camminava per il paese…

 

 

Sabato,20 Febbraio 2010 | Scritto da: govone
Nei giorni scorsi, noi della classe 4^ abbiamo fatto un’uscita lungo le vie del paese, per renderci davvero conto della dislocazione dei servizi e della viabilità. Così, ora che siamo diventati più consapevoli e bravi a lavorare con mappe e carte di vario tipo, ne abbiamo realizzata una di quattro metri per due che rappresenta il nostro paese in modo quasi perfetto e abbiamo immaginato di descriverlo a un ipotetico turista.

Govone, con il suo concentrico “appoggiato” su colline del basso Monferrato, comprende alcune frazioni: San Pietro, Trinità e Craviano, distese su colline del Roero, e Canove, in pianura verso il fiume Tanaro. Partendo da Canove, zona molto industrializzata, per raggiungere il concentrico, si sale di circa trecento metri sul livello del mare. Da località Martoriana, in cui si trova la nostra scuola, e procedendo per corso Alfieri, si incontrano sulla destra tre destra: la prima è strettissima via San Defendente (che passa attraverso l’omonima frazione), la seconda è la stretta via Umberto I, che attraversa rione Borghetto, la terza ed ultima è la principale: via XX Settembre, che ci porta appunto nel concentrico, dove troviamo numerosi esercizi commerciali e servizi pubblici. Sicuramente l’edificio più importante è il nostro castello, che in passato fu una delle residenze di casa Savoia e ora ospita uffici comunali e biblioteca popolare. Molti turisti sono attratti dalla bellezza di questa preziosissima residenza reale! Bellissima è anche la chiesa parrocchiale dedicata a San Secondo, situata nella piazza omonima e vicina alla chiesetta dello Spirito Santo, che attualmente ospita mostre e allestimenti. Nel concentrico troviamo: farmacia, bar, panetterie, negozi, banca, ufficio postale, casa di riposo, ambulatori medici e bed and breakfast. Govone è un paese piccolo. Sono assenti piscina e sala cinematografica, ma anche se mancano alcune occasioni di svago il nostro paese è un vero gioiello. Ha un centro sportivo bellissimo e attrezzato, un teatro parrocchiale e una sala congressi: “la Serra”. oggi la maggior parte delle persone è dipendente delle aziende locali: la cantina dei produttori, la Nutkao, la stamperia Miroglio e la carrozzeria Cantoni.; altri raggiungono le città vicine per lavorare alla Ferrero, alla Miroglio, alla Barbero e all’Alba Grafica. Altri ancora conducono un’attività in proprio: muratori, falegnami, idraulici, meccanici, elettricisti … Molte famiglie, inoltre, pur lavorando in proprio o in aziende, continuano a coltivare la campagna, usando tecniche moderne per valorizzare un’attività importante e tradizionale. A noi Govonesi piace anche fare festa e stare insieme in amicizia. Esistono quattro Pro loco che riescono a organizzare più festeggiamenti nel corso dell’anno. La manifestazione più originale è “Tulipani a corte”, che saluta con spettacoli e turisti la stupenda fioritura di tulipani selvati rossi, sparsi ovunque nel parco del castello. in occasione della festa patronale, poi, la tradizionale fiera di fine agosto porta nel viale mucche, vitelli, cavalli, macchine agricole e banchetti di generi vari. D’inverno, invece, il Natale abita a Govone, portando tra noi spettacoli, intrattenimenti e persino fuochi artificiali. C’è una festa per ogni stagione, una per ogni fioritura, eppure tutti sono operosi e seri, disposti all’allegria e alla fatica. Non conoscere Govone sarebbe un vero guaio, perchè quello che si perde chi non sa com’è, è la gioia di un paese quasi perfetto!

la classe quarta elementare

Venerdì,19 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

I bambini dell’infanzia si entusiasmano facilmente per le storie, specie quelle che parlano del lupo!! Le storie popolari maglianesi hanno spesso come personaggi proprio degli animali forti o paurosi, la volpe, l’orso…ma il lupo rimane sempre il loro preferito! Ed allora perché non creare un tris “matematico” con alcuni protagonisti speciali amati dai bambini come i 3 porcellini?

Ecco alcune foto dell’attività:

 

Sezione: Museo Magliano, Scuole Magliano  Parole chiave:  Scrivi un commento
Venerdì,19 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano
Nell’ambito del progetto sulla matematica, si è pensato di dare particolare importanza nella nostra scuola dell’infanzia al laboratorio”dei numeri”, sperimentando la costruzione di giochi matematici tradizionali ed inventati dai bambini.

Vi mostriamo alcune foto dell’attività TANGRAM in cui bambini si sono cimentati nella realizzazione di figure geometriche da assemblare liberamente per creare figure dettate dalla loro fantasia!

Nella procedura di costruzione, durante l’attività pratica (con colla e forbici!) si è avuto modo di discutere sulle forme geometriche: “quadrati e triangoli insieme fanno tante case, sono le case di Magliano…”

Ma lo sapete che in mezzo a queste case c’è una casa speciale che è il nostro castello nel quale c’è un bellissimo museo con delle figure geometriche speciali?

Coloriamo le figure geometriche del tangram

Coloriamo le figure geometriche del tangram

 

Incolliamo su cartoncino

Incolliamo su cartoncino

Si ritaglia!

Si ritaglia!

 

La mia casa!

La mia casa!

Le case di Magliano!!

Le case di Magliano!!

Giovedì,18 Febbraio 2010 | Scritto da: cisterna

18-febbraio-2010-ma-cosa-possiamo-dire-su-regole-api-cl-2-primaria-cisterna-2009-2010Riflessioni della cl. 2^ scuola Primaria di Cisterna d’Asti, a.s. 2009/2010

Mercoledì,17 Febbraio 2010 | Scritto da: cisterna

17-febbraio-2010-le-regole-servono-per-cl-2-2009-2010-primaria-cisternaRiflessioni della cl. 2^ della Scuola Primaria di Cisterna d’Asti, a.s. 2009/2010.

Mercoledì,17 Febbraio 2010 | Scritto da: cisterna

17-febbraio-2010-le-regole-del-corto-sulle-api-cl-2-primaria-di-cisterna-2009-2010

Martedì,16 Febbraio 2010 | Scritto da: canale

Giovedì 4 febbraio,noi alunni delle classi terze di Canale,  abbiamo visitato il Museo Naturalistico del Roero a Vezza d’Alba. Abbiamo fatto il viaggio in pullman e siamo arrivati molto in fretta.

All’entrata del Museo ci aspettavano il sindaco  Carla Bonino e Chiara, una guida naturalistica. Ci hanno fatti accomodare nella biblioteca dove la signora  Carla ci ha spegato la storia e la nascita del Museo. Ci ha detto che alcuni anni fa molti bambini portavano a scuola degli animali morti e dei fossili che trovavano nelle vigne. Gli animali venivano osservati e analizzati e poi si buttavano perché marcivano. Con il passare del tempo si è capito che questi animali si potevano conservare, imbalsamare e poi esporre in un Museo così tutti avrebbero potuto ammirare la ricchezza della flora e della fauna del Roero.

Carla ci ha mostrato anche alcuni animali, ritrovati da pochi giorni, e congelati in attesa di essere imbalsamati. Abbamo visto uno scoiattolo, una coppia di falchi, una volpe e un allocco. E’ stato emozionante vedere dal vero quegli animali anche se erano morti e faceva un po’ effetto accarezzarli.

 

Successivamente abbiamo visto un filmato con le immagini dei diversi ambienti presenti nel Roero e  degli animali che vivono sul  territorio.

 

Dopo, con Chiara, abbiamo visitato la sala geologica realizzata in collaborazione con il prof. Oreste Cavallo. La sala è ricca di reperti di conchiglie, di tronchi fossilizzati, di filliti,cioè foglie fossili, di denti e di ossa di mammiferi. Abbiamo anche visto un osso di mastodonte chiamato anancus arvernensis  che viveva nelle nostre zone quando il mare si è ritirato.

 

Nella sala naturalistica abbiamo visto  delle vetrine che rappresentano gli ambienti più significativi del Roero : il bosco umido, il bosco secco, le rocche, le peschiere, il Tanaro, i ruderali e i coltivi. All’interno delle vetrine, i diorami riproducono  il panorama reale  in cui vivono le diverse  specie  animali.  Tutti gli animali sono stati imbalsamati in una loro posizione tipica.

 

 

 

 

 

 

 

 

La visita è stata molto istruttiva e ci è servita per approfondire gli argomenti studiati in storia , geografia e scienze.

Ci piacerebbe tanto ritornare per poter rivedere alcune parti del Museo che a causa del tempo ridotto a nostra disposizione abbiamo dovuto vedere in fretta .

Grazie a Carla Bonino e a Chiara che ci hanno spiegato in modo semplice e chiaro cosa abbiamo visto.

Gli alunni delle classi terze di Canale 

Martedì,16 Febbraio 2010 | Scritto da: cisterna

Venerdì 12 febbraio 2010, giornata speciale per il Comune di Cisterna d’Asti che ha ricevuto nella sala consiliare della Provincia di Asti, il secondo premio nell’ ambito del bando “Premio Cultura ecologica” – ex aequo con il Comune di Cerro - mentre il primo premio è andato al Comune di Cortiglione d’Asti.

Erano presenti gli assessori provinciale promotori dell’iniziativa, Pierfranco Ferraris e Giovanna Quaglia e Antonio Ferrero, per la Fondazione CrAsti.

Ma cosa rende particolare il riconoscimento rivolto al Comune di Cisterna d’Asti?

Il fatto di aver presentato un progetto nato e voluto dai ai bambini delle scuole dell’ infanzia e primaria del territorio, con il contributo, fondamentale, di una comunità: le famiglie, la Protezione Civile, sezione di Cisterna d’Asti ma anche della Regione Piemonte, della Fondazione per lo Studio e la ricerca delle Società di Mutuo Soccorso, dei ragazzi e degli operatori del Centro Diurno “Pin Bevione” di Vezza d’Alba, del progetto Vividaria promosso dalla Federparchi e Fondazione Klorane (inserito nell’ ambito dei Progetti Unesco), del progetto Festa dell’albero… e non solo di Legambiente… e molti molti altri ancora.

Questo progetto prende il nome di “Bosco dei Bambini” di Cisterna d’Asti, un posto che non è solo un luogo ma è anche un piccolo sogno, sede di “cucce e tane emotive” per i piccoli che, in questi cinque anni, hanno visto realizzare e prendere in serie considerazione le loro proposte.

Il BOSCO DEI BAMBINI, il cui nome nasce da un’ idea dei bambini della classe 2^ della scuola primaria di Cisterna nell’ a.s. 2004/05, ha portato alla trasformazione di un bosco - donato alle scuole da un nonno, Teresio Mo - da parte dei bambini della scuola dell’ Infanzia e Primaria di Cisterna d’Asti.

Nel corso degli anni, grazie al lavoro congiunto di molte persone, in particolar modo di alcuni genitori, si è trasformato da gerbido a luogo di gioco, sperimentazione e ricerca che, negli ultimi tempi, ha accolto (e accoglierà ancora in futuro) anche la presenza degli alunni di scuole provenienti da altre province, per momenti da vivere a contatto con la natura.

Il progetto ha anche dato vita alla prima società di Mutuo Soccorso, la SOCIETA’ “NOSTRA” DEL BOSCO DEI BAMBINI PER L’AIUTO E LA COOPERAZIONE che vede come soci fondatori e iscritti dei bambini. La stessa, presentato in Lussemburgo all’interno di un convegno delle Società di Mutuo Soccorso europee, nell’ ottobre del 2007 ha, tra gli iscritti, Oscar Luigi Scalfaro. IL 12 novembre 2008, infatti, presso il Teatro regio di Torino, i bambini hanno iscritto il Presidente alla società e, in quell’ occasione gli hanno fatto dono del “LENZUOLO DELLA COSTITUZIONE” da loro realizzato in seguito ad un approfondito percorso di ricerca.

La finalità del progetto è quella di educare i bambini alla partecipazione attiva in azioni che portino alla trasformazione del territorio, collegata ad un percorso di riflessione sulla necessità di operare insieme ad altri per il raggiungimento di scopi che vadano a vantaggio della collettività. (CONTINUA…) more…